Secondo i giovani architetti dell’Associazione “Architettura plug-in” di Siracusa sono queste le risorse che messe insieme chiariscono l’identità di un territorio. Un percorso non solo teorico, ma anche pratico che l’associazione aretusea ha voluto riflettere nel progetto “Le città del mondo”.
Visite, viaggi itinerari, che pongono attenzione primaria alla conoscenza diretta dei luoghi, ed è proprio in questi luoghi e nella nostra storia che l’attenzione si ferma sul brand Moak azienda leader indiscussa da piu’ di 30 anni simbolo emblematico di Modica e della sua cultura.
I nostri ospiti , studenti e neo architetti , guidati dal Professor Fabrizio Foti , dottore di ricerca in progettazione architettonica ed analisi urbana nonchè presidente di Architettura Plug-in, dopo avere visitato l’ex Convento di Santa Maria del Gesù a Modica, hanno fatto tappa nel centro direzionale Moak.
“Quella di inserire Moak – ha spiegato Fabrizio Foti – come tappa nei nostri viaggi è stata una scelta d’eccezione; solitamente visitiamo un’impresa legata all’edilizia. Il modello Moak è un esempio di come si possa creare sinergia tra produzione, ricerca e sviluppo attraverso il lavoro dei creativi e di un’area marketing ben organizzata. La stessa sinergia che deve interessare anche l’architetto, che ormai non progetta solo case o monumenti, ma deve avere un approccio metodologico che riconosca la progettualità in qualsiasi opera”.
Grandi gli scambi di opinioni fra gli ospiti di eccezione ed il team di for[me]moak . Interessanti le spiegazioni del team che ha chiarito come sia importante, strategico e di grande audacia non trasferire le aziende nelle grandi metropoli. Moak difatti non ha mai smesso di investire sul proprio territorio, sulla propria realtà traducendo tutto cio’ in una vera geniale passione trasposta in progetti .
Foti associa Modica e la sua piacevole visita come il il dolce e l’amaro della professione dell’architetto: da un lato il dolce è la vocazione e la passione del progettista di realizzare un’opera, l’amaro è la burocrazia, il dover assistere inermi all’incuria e all’abbandono di opere di interesse storico vedasi lo stato di abbandono in cui versano alcunei dei patrimoni architettonici della Contea.
Moak, continua, rappresenta l’esempio di un’impresa che ha saputo fare innovazione, senza rinunciare alla produzione artigianale e al forte legame con il territorio”.
Ultima tappa “ DOLCE” di questo viaggio culturale alla scoperta delle ricchezze iblee l’antica “dolceria Bonajuto” , era il 1880 quando Francesco Bonajuto, seguendo le orme del padre, apriva la sua piccola bottega dolciaria immmersa nel meraviglioso barocco di Modica , realtà che oggi che ha fatto conoscere al mondo il vero cioccolato modicano .