MODICA CENTRO STORICO A MISURA D’UOMO

La querelle sorta in seguito alla decisione del Comune di chiudere il centro storico -da Piazza Monumento a Piazza Corrado Rizzone- anche nelle ore antimeridiane (11:00-13:00) di tutti i giorni festivi fino a giugno, ci spinge in primo luogo a manifestare la nostra piena adesione alla scelta operata dall’amministrazione, ma nel contempo sollecita diverse riflessioni in merito a quanto letto recentemente sulla stampa locale. Demagogiche e fuorvianti appaiono le tesi secondo cui turisti, fedeli ed esercenti siano gravemente danneggiati dalla chiusura dell’arteria principale della città in un giorno che in realtà dovrebbe essere consacrato al riposo settimanale. Il tracollo dell’economia modicana, come di tutta l’economia mondiale, non può essere attribuibile alla chiusura domenicale dei centri storici ma ad una progettualità errata volta al consumismo sfrenato e ingiustificato di cui subiamo miseramente le conseguenze, sostenuta anche da una politica locale che  sine ratio, o meglio solo a scopo clientelistico, ha  concesso le licenze. La chiusura al traffico veicolare di una piazza e di un corso e la loro piena fruibilità  da parte dei cittadini e soprattutto dei bambini, nei giorni di festa, non può intaccare negativamente il tessuto economico di una città spegnendone entusiasmi che risultano vacui, ma misurano il grado di cultura civica di un Comune attento alla riduzione delle emissioni, alla mobilità sostenibile, alla riqualificazione di luoghi privilegiati per l’incontro e la socializzazione. Eventuali disagi, legati alla specifica conformazione di Modica, potrebbero essere  superati da un’organizzazione accorta nel regolare la viabilità, potenziando parcheggi e mezzi pubblici, concedendo all’occorrenza permessi speciali per i residenti, e favorendo l’informazione tempestiva di iniziative cittadine come marcelonghe, gare ciclistiche, passeggiate culturali,etc… Sicuramente il turista e il fedele  apprezzeranno il piacere di camminare o di andare in bicicletta e forse, come molti di noi, ricorderanno i tempi delle strade libere da autovetture in cui si sentiva con piacere solo il sottofondo delle grida di bimbi che giocavano allegri. E non si tratta di ripercorrere nostalgicamente il passato ma di riproporre comportamenti corretti volti a salvaguardare sia l’ambiente quanto i rapporti umani in contrapposizione agli stili di vita della attuale società divenuti insostenibili e distruttivi.