Potrei astenermi dal fare commenti in merito ai recenti comunicati del consigliere D’Antona e del Dirigente CGIL Terranova ed alle controdeduzioni politico-amministrative del MPA, se non ci fosse in ciascuno il difetto della lacuna nella comunicazione.
Mentre gli uni si occupano di avere riconoscimento della primogenitura in ordine alla proposta di richiedere alla Regione una anticipazione straordinaria, l’altro sente il bisogno di sparare a bruciapelo sull’attuale posizione in consiglio comunale dell’esponente di SEL (di opposizione) diversa da quella di ieri (di maggioranza) e su quella del Dirigente Sindacale della CGIL, tacciandoli di “sciacallaggio politico-sindacale” ed avocando a se il merito di avere già richiesto al Presidente Lombardo l’anticipazione.
Perché la maggioranza persevera nell’ignorare le proposte realistiche emerse più volte in consiglio comunale?
Dando per scontato che non ci può essere una classificazione dei lavoratori, di serie “A, B, C, etc.”, che tutti essi e rispettive famiglie hanno il sacrosanto diritto alle “entrate da lavoro” ed alla certezza di esse in modo da farle “pareggiare” (quando si può) con le uscite e con i crediti vantati dai loro fornitori, il nostro dovere, soprattutto quello di chi oggi Amministra Modica, è quello di dare loro conoscenza delle “disponibilità reali di cassa” da utilizzare prioritariamente per pagare le loro spettanze.
Questo, prescindendo dall’incerta anticipazione straordinaria della Regione, in quanto dipende esclusivamente da noi e consentirebbe a tutti i lavoratori di “sapere quando e quanto” percepiranno di Euro da corrispondere ai loro creditori, quando ed in quali quantità potranno fare “la spesa”.
E’, infatti, notorio, tutta la sinistra se ne riempie la bocca, che i lavoratori non ce la fanno, a retribuzioni acquisite, ad arrivare alla fine del mese; proviamo ad immaginare come possano farcela senza avere acquisito quelle relative a più mensilità!
Sono questi i nuovi poveri? Si interroghi la maggioranza Sinistra-MPA! Facciano meno proclami anziché attaccare a testa bassa i consiglieri che osano pensare diversamente da loro e cerchino, invece, di capire il “cuore ulcerato” dei genitori che devono dire sistematicamente NO ai propri figli!
Detto ciò, torno a precisare: ben venga l’anticipazione straordinaria della Regione, ma si sappia che non risolve il problema, lo si differisce nel tempo, stante che i soldi dovranno essere restituiti, saranno di più oggi e meno domani.
La soluzione va trovata in casa, non sperando in improbabilissime provvidenze esterne, in ragione dei chiari di luna che si prospettano sia a livello Nazionale, che Regionale (manovre, contro manovre, manovre aggiuntive, etc.).
Quand’anche le politiche finanziarie adottate dall’attuale Amministrazione in fatto di pareggi di bilancio (entrate ed uscite) siano le migliori e che la gestione diretta delle entrate proprie (TARSU, canoni idrici, ICI, etc.) sia una scelta ottimale, che facciamo per fronteggiare “u mprugghiapieri” cioè il notevole debito accumulato in tanti anni che morde quando i creditori, con gli strumenti coercitivi, pretendono che sia onorato magari quando s’hanno da pagare le retribuzioni a coloro che vivono di lavoro e non di rendita?
A questo nocciolo duro della questione non si possono opporre rimedi ordinari!
L’unico rimedio non può che essere l’entrata straordinaria, quella derivante dall’alienazione di alcuni beni patrimoniali del Comune.
A mali estremi, estremi rimedi, ma di questi non si ha traccia, non approdano, infatti, gli atti di natura urbanistica che deve adottare il consiglio comunale per rendere appetibile il patrimonio immobiliare che il Comune deve vendere. Se ne parla da tempo, ma si continua a ciurlare nel manico nel silenzio assordante dell’attuale Presidente del Consiglio che ieri da capogruppo MPA tuonava contro l’Assessore al patrimonio perché aveva “ingannato il consiglio” assumendo l’impegno di procedere alla riqualificazione e valorizzazione dei beni immobili alienabili (es. Scuole di S.Marta).
Al MPA, che in questa occasione ha mostrato una imprevedibile caduta di stile, mi permetto di suggerire di rovesciare la scelta: nel momento che attraversa Modica, come il resto del Paese, chi governa ha il dovere di privilegiare il dialogo, soprattutto con chi ha dimostrato di volere dare, essendo in grado di farlo, il proprio contributo di idee e di proposte.