Abbiamo ricevuto da un’amica della professoressa Scivoletto questa bellissima lettera. RagusaOggi ve la propone in modo che tutti possano leggere queste meravigliose parole.
“Questo non è un necrologio comune, ma è un elogio alla scuola che vorrei. Un luogo dove una magnifica insegnante, innamorata perdutamente del suo lavoro, corregge i compiti, nonostante la febbre alta, qualche ora prima di morire. È la scuola dove una docente ha saputo raccontare ai nostri figli mondi nuovi, anche distanti, carpendone le sensazioni e trasformando le conoscenze in emozioni. È la scuola dove la professoressa Cettina Scivoletto non ha mai smesso un attimo di essere una superba docente di francese, nonché fiore all’occhiello dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Giovanni Verga” di Modica, che ha avuto il privilegio di averla nel suo corpo docente. Perché la professoressa Scivoletto è stata in grado, più d’ogni altro, di calarsi nella realtà dei suoi studenti vivendoli ogni giorno, cogliendone gli umori e le problematiche appena entrata in aula al suon della campanella. Ha svolto il suo lavoro con amore ed è stata sempre la più brava nonché la “prof.” preferita degli studenti. La didattica a distanza per l’emergenza Covid prima, e la malattia dopo, l’hanno costretta a stare lontana dall’amato Liceo Linguistico per più di un anno, ma lei non ha smesso di insegnare. E di essere l’amica di tutti.
Cettina ci ha lasciati proprio ieri, sfoderando quel suo sorriso disarmante con cui ammaliava chiunque la conoscesse, soprattutto i suoi allievi che la temevano e la amavano inesorabilmente. Perché non è mai capitato a nessuno di vederla triste. A febbraio sarebbe dovuta partire con i suoi ragazzi per l’ennesimo progetto Erasmus a cui aveva tanto lavorato, ma la vita è troppo crudele e la nostra guerriera ha deposto le armi, inaspettatamente.
Cettina aveva appena compiuto 50 anni. Si era laureata a Catania presso la facoltà di Lingue e Letterature Straniere. Aveva iniziato a lavorare in qualità di guida museale presso la Coop. Etnos di Modica, dopo come accompagnatrice turistica presso la struttura ricettiva “Conte Cabrera”, per poi abbandonare il settore turistico e dedicarsi alla sua passione, l’insegnamento.
Ed in questo era impari. Aveva compreso l’importanza della conoscenza delle lingue in una Sicilia a forte vocazione turistica per assicurare un futuro ai “suoi” ragazzi. Era così orgogliosa di loro durante i tirocini svolti presso la chiesa rupestre di San Nicolò Inferiore. Docente propositiva, gentile e rispettosa con i colleghi, ma anche, e soprattutto, una splendida mamma e moglie per la sua Roberta e il suo grande amore Tuccio. Vi assicuriamo che la vostra perdita è un vuoto incolmabile anche per noi tutti. Cettina ha scritto sul suo profilo Whatsapp: “Plus tard il sera trop tard. La vie c’est maintenant (più tardi sarà troppo tardi. La vita è adesso). L’ora di francese è finita ma non il tuo ricordo. “Au revoir, ma chérie”.