MODICA. LAVORATORI DITTA PUCCIA

Sin dallo scorso lunedì, 14 Dicembre, siamo intervenuti come Forza Italia a sostegno dei 104 lavoratori della ditta Puccia ai quali, pur avendo ragione, non sono stati erogati i soldi per il lavoro svolto negli ultimi tre mesi più la tredicesima da parte del Comune di Modica. Giovedì scorso avevamo pure esortato i vertici della Prefettura ad intervenire prontamente sull’argomento in maniera concreta. Ad oggi, la nostra posizione è identica a quella di alcune sigle sindacali  che hanno già interloquito con la Prefettura spiegando il loro punto di vista. Spero che sua Eccellenza riesca a fare ragionare questa amministrazione che sembra giocare con la pelle dei lavoratori e delle loro famiglie come se fosse il gioco dell’oca: i dipendenti della Ditta Puccia vogliono solo quanto spetti loro dopo il lavoro fatto in questi mesi trattandosi di servizi essenziali. Speriamo che il Sindaco non giunga al 24 mattina con un colpo di teatro mettendo in pagamento alcuni denari per cercare di passare per salvatore della patria, quando è ormai in evidente torto marcio(la Ditta ha infatti vinto anche il ricorso al TAR). Pare comunque che il sindaco stia pagando alcuni lavoratori ma non si capisce come e da dove provengano questi soldi e quale sia il criterio adottato. Preciso che si tratta solo di una voce che se risulterebbe davvero fondata non farebbe altro che sottolineare il modo di fare scellerato di questa amministrazione. Sarebbe il tutto di una vergogna inaudita e illegale. Inoltre, pare che ci siano dei decreti ingiuntivi pilotati. Il sindaco avrebbe chiesto ad alcuni lavoratori di presentargli un decreto ingiuntivo per spingerlo a pagarlo. Una strategia che il primo cittadino avrebbe adottato per accontentare alcuni ed altri no, ossia quelli lontani dalla maggioranza. Credo a questo punto che occorra l’intervento delle autorità preposte per verificare la veridicità di queste voci. Noi di Forza Italia intanto continueremo a vigilare sulla situazione nella speranza che tutto vada per il meglio.