Modica ritrova uno dei suoi gioielli dimenticati: l’ex Convento del Carmine diventa Polo Museale e Parco Enogastronomico

Per anni è stato un angolo dimenticato del cuore barocco della città, un luogo carico di storia e potenzialità lasciato all’incuria e all’abbandono. L’ex Convento del Carmine, con il suo grande chiostro e gli ambienti che un tempo ospitavano vita religiosa e poi silenzi, ha vissuto un lungo oblio. Soltanto tra il 2016 e il 2017, grazie a un’intuizione dell’allora sindaco Ignazio Abbate, che concesse temporaneamente l’area per ospitare la Casa delle Farfalle, i cittadini modicani ebbero l’occasione di riscoprire questi spazi suggestivi. In quell’occasione il luogo tornò a vivere, diventando per qualche mese un’attrazione culturale e naturalistica di grande fascino.

Il progetto

Ora, finalmente, dopo anni di silenzio, si volta pagina. La Commissaria Straordinaria Patrizia Valenti ha approvato il progetto esecutivo per un intervento di riqualificazione funzionale dell’intero complesso, che sarà trasformato in Polo Museale e Parco Enogastronomico, con un investimento complessivo di 1.276.500 euro. Fondi provenienti dall’applicazione dell’avanzo di amministrazione, votato all’unanimità dall’assemblea dei sindaci della scorsa estate: un segnale di coesione istituzionale e fiducia nel futuro. “Con questo intervento, pur valorizzando l’architettura originale e le stratificazioni storiche, restituiremo alla comunità un nuovo museo, efficiente e funzionale, secondo un concept moderno per esposizioni e eventi culturali. Realizzeremo anche un punto di riferimento della cultura enogastronomica locale”, ha dichiarato la Commissaria Valenti.

Il progetto prevede spazi espositivi indipendenti ma interconnessi, sia sul piano funzionale che impiantistico, in linea con i più recenti modelli museografici. Non solo contenitore di mostre, ma piattaforma dinamica per eventi, didattica, storytelling identitario e valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale del territorio.
È una scelta strategica che guarda alla rigenerazione urbana come leva culturale ed economica. L’inclusione di un Parco Enogastronomico rappresenta un chiaro omaggio alla tradizione culinaria locale, un’arte che – come l’architettura e la storia – racconta chi siamo e da dove veniamo. A breve sarà pubblicata la gara d’appalto e i lavori, stando alle previsioni, dovrebbero cominciare prima della prossima estate. Una promessa concreta che restituisce dignità a uno degli spazi più importanti del patrimonio architettonico e civico della città.

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