Bocciata la proposta di mozione di indirizzo a maggioranza sulle bollette idriche, anno 2013, presentata dai dodici consiglieri di minoranza. Bocciato anche un emendamento integrativo alla mozione presentato dal consigliere Ivana Castello. Incardinata la question time, il civico consesso è stato aggiornata a lunedì 21 luglio alle ore 18 per la continuazione delle interrogazioni
Presenti ventuno consiglieri, il civico consesso si apre con una comunicazione del presidente il quale informa che la prima seduta del consiglio di sessione di bilancio è stata convocata per domani alle 18 e non alle 16 come precedentemente stabilito.
Il consigliere Ivana Castello rileva che alcuni uffici del comune ostacolano l’attività dei consiglieri come difficoltà ad accedere ai fascicoli come è accaduto all’ufficio protocollo che gli hanno chiesto l’istanza scritta per la visione. Giudica tale atteggiamento ostativo al mandato di consigliere atteso che dall’ufficio dello staff del sindaco era stata data una disposizione in tal senso. Per non coinvolgere dipendenti, che non c’entrano nulla, non è ricorsa all’autorità giudiziaria.
Stessa cosa è accaduta alla Spm. In questo caso ha inoltrato richiesta di visione dei fascicoli e per conoscenza l’ha inviata alla procura della Repubblica di Ragusa. Poi dà lettura della norma che concede ai consiglieri la facoltà di visionare i fascicoli che rientra nel diritto di accesso agli atti.
Richiede al segretario il riconoscimento del diritto ai consiglieri di visionare gli atti.
La segretaria generale riconosce legittima la richiesta ma distingue tra atti e altre documentazioni che non rientrano nella normale procedura dell’accesso agli atti e ciò al fine di evitare intralcio negli uffici.
Il consigliere Castello replica che non ha mai chiesto relazioni e non ha mai ostacolato nessun ufficio ma bensì ha richiesto la visione degli atti.
Il consigliere Claudio Gugliotta ha richiesto di anticipare il punto relativo alla mozione di indirizzo sulle bollette idriche anno 2013. Anticipazione concessa con il consigliere Vito D’Antona che relaziona sulla mozione firmata da dodici consiglieri di opposizione che si sono trovati d’accordo sul documento al di là delle posizioni politiche. Il sindaco, sostiene, dovrebbe chiedere scusa per il disagio creato ai cittadini atteso che ci sono bollette che si riferiscono a contatori con case chiuse da decenni, senza pensare che ci sono le file dei cittadini che sostano, in condizioni disumane, per chiedere chiarimenti.
Chiede di sapere cosa in effetti è accaduto, correggere ciò che non ha funzionato e comunque viene chiesto un rinvio della scadenza delle bollette dal 30 giugno 2014 al 31 ottobre 2014.
Rileva la registrazione e l’invio di bollette per contatori fermi da trenta anni e sono stati riesumati e quindi ritiene la lettura falsa. Poi la confusione che si è fatta tra contatore tra uso industriale con quello domestico che hanno tipologie diverse. Questi errori sono stati moltiplicati. Rileva che non la minoranza non ha sollevato, secondo regolamento, il dato che si ricorra alla presunzione dei consumi quando il comune non è nelle condizioni di leggere i contatori. Né è stata sollevata la richiesta di annullamento delle bollette, senza voler fare strumentalizzazioni, ma solo per la situazione finanziaria dell’ente e si riferisce alle bollette con consumo presuntivo coerente con quello effettivo, che vanno pagate. Non si può peggiorare la situazione di cassa.
Sottolinea che nel bilancio 2013 sono state previste le somme e che sono già state spese.
Ribadisce la richiesta del rinvio del 30 giugno al 31 ottobre. Chiede poi
Il sindaco Ignazio Abbate replica che su questa vicenda il cittadino sta contribuendo a chiarire la posizione delle lettura dei contatori una piaga che si trascina da decenni.
C’è un problema di fondo che va risolto; sarà introdotto il contatore elettronico come avviene con l’Enel e questo affrancherà l’ente dalla lettura dei contatori. Il comune non ha personale sufficiente per fare le letture su tutte le utenze. Sono stati censiti 23 mila contatori e sono stati letti dalla Spm nel 2011, 12.600 contatori. Sono stati 11600 i ruoli messi nel 2012 mentre nel 2013, alla data dell’insediamento, la Spm aveva terminato il budget impiegato nei primi sei mesi dell’anno e comunque erano stati letti 11.802 contatori. Questo significa che la lettura veniva fatta al 50% dei contatori la cui utenza sostiene il costo del servizio idrico. Il costo del servizio nel 2013 è di 4 milioni e 200 mila euro e si carica questo ruolo solo ad una parte dei cittadini. Gli altri non si sono mai preoccupati della lettura. Ne si operavano le letture al completo nell’epoca in cui le risorse finanziarie lo consentivano.
Adesso siamo arrivati nella determinazione di capire quali utenze non pagano e hanno comunque usufruito del servizio e questo è stato fatto per rispetto di chi paga e sostiene l’onere del costo.
Ogni singolo utente doveva verificare la lettura del contatore e inviarla all’Ente e da lì fare un confronto con il reale. Si sta facendo una verifica dello stato di fatto e quindi nelle bollette non sarà applicata alcuna sanzione. Sul consumo di acqua di anni pregressi non è stata mai fatta una sanzione. Quindi si potrà pagare entro ottobre senza termini perentori sulle scadenze.
Le persone stanno comunicando le letture dei contatori e si stanno sistemando le bollette che saranno nuovamente inviate all’utente. Nelle bollette peraltro c’è uno schema per l’autolettura dei consumi che basta inviarlo agli uffici completi.
La previsione è di due milioni in più rispetto al gettito previsto che è dell’ordine di quattro milioni e mezzo. Poi ci saranno delle verifiche a campione sulle comunicazioni che verranno fatte sul 10% dell’utenza.
Nel ruolo 2014 si pagherà tutti meno perché il carico del costo sarà spalmato sulle 23mila utenze e non sul 50% delle utenze. Ad oggi si sono sistemate quattro mila utenze. Da questa esperienza si è deciso di installare il contatore elettronico; ogni tre mesi si avrà la lettura coerente. Sono poi 17mila le letture ad oggi coerenti e l’ente incassa tra i 200/330 mila euro a settimana.
Ritiene che il gettito sarà di sei milioni di euro rispetto alla posta prevista di 4 milioni e mezzo. L’obiettivo è quello di far collaborare il cittadino e aiutare a sistemare l’archivio delle bollette idriche e quindi delle 23 mila utenze.
Il consigliere Tato Cavallino chiede se il sindaco ha presentato la relazione dell’amministrazione di un anno mentre ha illustrato alla stampa il bilancio di 24 mesi di attività.
Questo significa che il consiglio comunale è stato bypassato nelle sue prerogative e chiede una discussione in consiglio sulla relazione programmatica del primi cittadino. Il sindaco ha assunto una linea diretta con il cittadino escludendo dalla discussione i consiglieri comunali e lo invita a tenere un rapporto istituzionale. Non si può dire che non esistono le cartelle pazze perché la gente non si lamenta: ritiene che non è così visto le contestazioni che ricevono dall’utenza quotidianamente. Secondo Cavallino il sindaco si è accorto degli errori e adesso parla di collaborazione dei cittadini. Il metodo utilizzato non lo condivide: utente non hai mandato la lettura e ti punisco mandandoti la bolletta con il consumo presuntivo mettendo in subbuglio ventimila famiglie. Bisognava invece mandare una comunicazione agli utenti chiedendo la lettura dei contatori.
Richiede un’accoglienza adeguata ai cittadini che si recano all’ufficio idrico con l’ampliamento delle ore di ricevimento aumentando l’organico. Chiede di rivedere la data di pagamento delle bollette.
Il Sindaco replica di essere pronto a interloquire con l’opposizione ma la collaborazione è preclusa perché i rilievi e le prese di posizione dell’opposizione vanno prima nei siti e nei giornali. Rileva che il patronato e i sindacati sapevano lo stato delle cose, per averne parlato con loro, e soprattutto cosa fare con l’utente che gli si rivolge. Se il patronato fa politica esce fuori dal rapporto istituzionale e quindi non c’è interlocuzione e quindi parla con i cittadini. In questo modo non ci potrà essere collaborazione.
Il consigliere Ivana Castello sostiene che il sindaco ha mandato le bollette pazze per regolare la situazione reale dei consumi d’acqua. Bisognava agire in buona fede invece di fare massa e il sindaco era consapevole dell’errore per aver mandato lo stampato per l’autodenuncia della lettura. Non comprende poi la cassa integrazione alla Spm che ha il compito di leggere i contatori. Sarebbe necessario formare personale per questo scopo. Poi legge un documento firmato dai consiglieri dell’opposizione nel quale chiede la nomina di una commissione consiliare che affronti il problema e riferire al civico consesso. Propone di aggiungere alla mozione il testo del documento come emendamento.
Il consigliere Luigi Giarratana ritiene che il deficit di lettura dei contatori è oggettivamente difficile; negli anni c’è stato un problema e questa amministrazione sta cercando di risolverla. Nelle bollette 2013 non ci sono sanzioni e ognuno potrà comunicare le rettifiche che saranno operate in una nuova bolletta.
Il consigliere Claudio Gugliotta rileva che la lettura dei contatori a Marina di Modica viene fatta in inverno e non in estate.
Il consigliere Carmelo Cerruto sottolinea un sistema sbagliato di metodo. Dovevano inviarsi delle comunicazioni preventive, con termine perentori, agli utenti. In caso di mancata risposta mandare allora le bollette. Al cittadino non si potrà lasciare la licenza di farsi la lettura. La precedente amministrazione non ha inviato queste comunicazioni ed è stato un errore e adesso però bisognava operare un metodo diverso.
Il consigliere Andrea Caruso denuncia il fatto che il presidente deve usare più autorevolezza nell’evitare un dibattito con parole che esasperano gli animi. Ritiene che i metodi usati per far pagare le bollette sono stati inefficaci. Oggi il 50% dei cittadini che non paga il servizio carica il costo all’altro 50%. Il metodo applicato è un metodo antievasione e quindi condivisibile: colpisce l’evasore e fa pagare chi è in regola con i consumi.
Il sindaco, Abbate, rileva che il 2 luglio del 2013 le somme stanziate per la Spm non erano sufficienti per tutto l’anno; quindi per opporsi al licenziamento si è posta in essere la cassa integrazione e non si poteva fare il servizio di lettura. Da quest’anno invece si sta cercando di farla e questo consente di operere un controllo con i consumi incrociati su base annua. Nel 2105 saranno installati i contatori elettronici alle utenze. Per anni il problema non è stato affrontato; oggi si è nella possibilità di capire quale è il consumo effettivo dell’utenza e quindi comprendere la posta di ingresso. Bisogna arrivare a inviare una bolletta idrica ogni tre mesi come si fa con le altri servizi resi al cittadino.
Il consigliere Vito D’Antona, per dichiarazione di voto, auspica che si possa informare la città che entro il 31 ottobre non si pagano sanzioni; questo stempererebbe l’ansia ai pensionati . Quindi invita a votare la mozione che contiene queste richieste, si ammette l’errore e che entro il 31 ottobre non ci saranno sanzioni per chi non paga.
Non condivide il metodo per regolarizzare i consumi idrici; i quattro milioni mezzo messi in bilancio devono essere pagati dai cittadini perché diversamente produrranno interesse passivi nelle anticipazione di cassa. Avrebbe inviato al cittadino una comunicazione chiedendo la lettura dei contatori per aggiornare gli archivi. Avere mandato le bollette vuole dire che ci sono stati degli errori e se ciò è stato fatto in modo proditorio è il massimo del cinismo per sapere i consumi effettivi. Ritiene che è un modo per nascondere delle inefficienze che ha determinato gravi disagi all’utenza. Denuncia l’uso del personale della SPM che non può fare le letture e poi si da del personale, autisti, al Consorzio turistico.
Il consigliere Piero Covato si dichiara contrario alla mozione perché si tratta di un attacco politico al sindaco e alla sua amministrazione. Non si tratta di un atto di collaborazione amministrativa. L’utenza sino a questo momento collabora con gli uffici che si sono dimostrati disponibili. Dichiara il voto contrario.
L’emendamento del consigliere Castello da lei sola sottoscritto viene respinto a maggioranza con 16 contrari , 9 favorevoli e un astenuto.
La mozione sulle bollette idriche viene posta ai voti e viene respinta con 14 voti contrari, 10 favorevoli e un astenuto.
Comincia la question time con una interrogazione del consigliere Andrea Rizza sulla deroga del regolamento comunale finalizzata alla realizzazione di un impianto per la telefonia mobile. Si tratta della Vodafon Omnitel.
L’interrogante chiede di conoscere l’iter amministrativo seguito dall’amministrazione, visto che va in deroga al piano Polab, successivamente al ritiro all’ordine del giorno della seduta del consiglio comunale. Capire costa sta accadendo nel merito di queste questione.
L’assessore all’urbanistica, Giorgio Belluardo, riferisce che l’amministrazione ha chiesto elementi di chiarimento ulteriori sulla pratica e l’ufficio ha diffidato l’impresa ad avviare i lavori attesa l’intenzione di farlo. L’amministrazione si sta attivando per far redigere un nuovo piano Polab, più esteso rispetto a quello attuale.
Il consigliere Andrea Rizza si dichiara insoddisfatto della risposta considerato che in attesa dei chiarimenti del PO la ditta ha iniziato i lavori. Il consigliere vuole capire le responsabilità dell’amministrazione in questa vicenda visto che ha ritirato il punto all’ordine del giorno del consiglio.
L’assessore Belluardo riferisce che sono stati chiesti chiarimenti tecnici sulla vicenda e c’è una diffida del PO all’inizio dei lavori da parte dell’impresa.
Il consiglio a questo punto viene rinviato a lunedì 21 luglio alle ore 18 per la continuazione della question time.