Il presidente della Repubblica non poteva fare né ha fatto un discorso augurale per il 2012 che esulasse dai termini attuali della crisi politica in Italia ed in Europa. Ha cominciato con i 150 anni dell’ Unità d’Italia sottolineando l’accoglienza e la fiducia nel nostro Paese da parte delle popolazioni che egli ha visitato in giro per l’Italia. Quindi un’analisi lucida, attenta e reale della situazione economica italiana ed europea del nostro debito pubblico, dei sacrifici che stiamo facendo e faremo. Nessuno può sottrarsi all’obbligo di contribuire alla ripresa al di là di evasioni fiscali e casi frequenti di corruzione.
Sulle ipoteche verso le generazioni future dobbiamo essere uniti per superare la grave situazione economica e finanziaria facendo ognuno la propria parte metodo necessario per garantire ai giovani possibilità di lavoro e superamento dell’attuale stato di crisi. Dopo aver fatto riferimento ad altri anni bui del nostro Paese inflazione e terrorismo, Napolitano ha parlato delle sue esperienze fatte durante la visita alle fabbriche in tutto il Paese dove il desiderio di ripresa è ancora più forte che altrove. Con l’augurio per il nuovo anno il presidente si è detto certo che uniti ce la faremo a superare questi momenti difficili.