E’ stata costituita, con sede a Ragusa, in via Libertà n. 2, l’associazione di volontariato, libera, spontanea ed apartitica, denominata “Sisma 90”. L’attività dell’associazione è tesa a favorire iniziative divulgative rivolte alla piena attuazione della legge di stabilità 2015 che all’art. 1 comma 665, ha previsto che i soggetti colpiti dal sisma del 13 e 16 dicembre 1990 che hanno versato imposte per il triennio 1990-1992 per un importo superiore al 10% previsto dall’art. 9, comma 17, della Legge 27 dicembre 2002, n. 289, e successive modificazioni, abbiano diritto al rimborso di quanto indebitamente versato. L’associazione “Sisma ‘90” è un’associazione senza scopo di lucro e non assistita. Per il raggiungimento delle sue finalità l’associazione si propone di: informare i contribuenti; promuovere la sensibilità degli organi istituzionali locali e nazionali; seguire costantemente l’evolversi della vicenda; utilizzare le vie ritenute più idonee per il perseguimento dei fini prefissati. L’associazione “Sisma ‘90” intende concretizzare questi obiettivi nell’ambito della Regione Siciliana anche in collaborazione con altri enti aventi finalità analoghe. Dopo l’assemblea costituente, l’associazione promuove una prima iniziativa, un incontro pubblico con la deputazione che ha presentato sostenuto ed approvato nella legge di stabilità 2014 il rimborso sisma 90. Domani, sabato 19 novembre, nel salone parrocchiale della chiesa San Giuseppe artigiano di via Pietro Nenni, a partire dalle 16,30, si terrà un incontro con la senatrice Venerina Padua, l’on. Giuseppe Berretta, l’on. Giuseppe Zappulla, che hanno presentato, sostenuto e approvato nella legge di stabilità 2014 il rimborso sisma 90. Sono stati invitati a partecipare tutti i cittadini interessati. Dopo questa prima iniziativa, l’associazione auspica di coinvolgere i contribuenti delle altre province interessate al rimborso sisma 90, Siracusa e Catania, perché i territori e cittadini stanno perdendo risorse già approvate nel 2014, circa 90 milioni di euro in 3 anni. A questo si aggiunge un altro danno economico perché l’Agenzia delle entrate, pur perdendo nei primi due gradi di giudizio, si è appellata in Cassazione non tenendo conto di una legge dello Stato e di tutte le sentenze che la Cassazione ha emesso in favore dei contribuenti.