Questa campagna elettorale che è partita come nel 2006 con il risultato che sembrava già segnato, si sta sviluppando in modo sempre meno scontato evidenziando una “vivacità” che solo qualche settimana fa sembrava poco verosimile.
Il “ritorno in campo”di Berlusconi prima, la “salita” in politica di Monti dopo, e infine l’alleanza del PDL con la Lega hanno offerto variabili nuove alla campagna elettorale, ma il punto di svolta è stato senza dubbio la partecipazione di Berlusconi al talk show di Santoro “Servizio Pubblico” di giovedì scorso.
Oggettivamente il match ha avuto un sapore un po’ falso come per gli incontri di wrestling in cui si assiste a una lotta sfrenata salvo poi nel momento dell’affondo definitivo … amici come prima … e si ricomincia.
Ma il successo mediatico è stato ampiamente utilizzato per preconizzare una improbabile rimonta del centrodestra.
E se fosse solo questo saremmo nella fisiologia della campagna elettorale, ma alcuni elementi di malcostume italico purtroppo duri a morire continuano a rendere questa campagna elettorale troppo simile alle precedenti e continuano a mio avviso a minare la credibilità di una classe politica che per la verità ha oramai poco da perdere.
Qualche esempio:
1) I leader “buoni per tutti” … “non siamo di destra ne di sinistra” … Monti pretende di disarticolare il bipolarismo cercando di tenere assieme Ichino che proviene dal PD (ma prima ancora dalla CGIL) con Fini ex AN; ma ancora di più Grillo che in un afflato di ecumenismo (leggi bulimia di consensi elettorali) si dichiara aperto anche agli attivisti di Casa Pound …
2) I politici “io non c’ero” … alcuni provvedimenti che fino a un mese fa erano la dimostrazione di una classe dirigente che finalmente si assumeva le proprie responsabilità, che avevano salvato l’Italia dal disastro all’improvviso sono rimasti “drammaticamente orfani”: e così l’IMU e il REDDITOMETRO (che ci hanno permesso il rispetto degli impegni con l’Europa e che dovranno costituire la risposta al vecchio vizio dell’evasione) dovranno essere nelle intenzioni di tutti i leader quantomeno “modificati” (Monti) sicuramente “alleggeriti” (Bersani) quando non “eliminati” (Berlusconi) … ma dov’erano tutti quando venivano deliberati in Consiglio dei Ministri e poi approvati in Parlamento?
Per non parlare delle liste che nascono per contrapporsi al malcostume delle liste piene di inquisiti (di cui fino a 1 mese fa facevano parte) e in contrapposizione ai partiti che promuovono le leggi “ad personam” (che fino a 1 anno fa votavano pedissequamente) e per ribellarsi a tutto questo … coerentemente … si apparentano proprio a quella lista e a quel partito!
3) Ma l’atteggiamento francamente intollerabile è quello che definirei “più grossa la sparo meglio è … e chi se ne frega della verità” e in questo Berlusconi è un vero campione!
– Prescritta la famosa frase dei “ristoranti pieni e degli aerei senza posti liberi” il repertorio si aggiorna della “teoria del complotto” che l’avrebbe costretto un anno fa alle dimissioni, complotto ordito dalla Bundesbank che ha fatto schizzare lo spread in alto vendendo titoli di stato italiani; quando la Bundesbank smentisce dimostrando che non ha mai venduto titoli italiani, si giustifica dicendo che è stato un lapsus, voleva dire la Deutsche Bank (che non è la banca di stato, ma una banca commerciale, un soggetto privato) e quando a sua volta anche questa banca dimostra che ha venduto i titoli italiani diversi mesi prima di quando si è “ordito il complotto” basta fare spalluce: ma che importa!
– La “prima abitazione è sacra” … toglieremo l’IMU! Poco importa che l’abbia istituita Tremonti (facendola furbescamente partire dal 2014 quando avrebbero governato gli altri) e che Monti l’abbia dovuta anticipare ed estendere all’abitazione principale per rispettare gli impegni che proprio Berlusconi e Tremonti avevano preso con l’Europa di pareggio di bilancio già nel 2013!
– per non parlare dell’ultimo cavallo di battaglia: L’Europa con la Germania in testa drammatizzano ad arte la nostra situazione finanziaria perché calcolano il nostro rapporto Debito/PIL sui dati economici ufficiali, ma siccome in Italia c’è tanto sommerso, se calcoliamo il rapporto Debito Pubblico/PIL “Reale” saremmo intorno al 94% , nella media europea … Peccato che l’ISTAT quando calcola il PIL nazionale inserisce già l’economia sommersa che stima intorno al 17,5% (275 miliardi di Euro) dell’economia “ufficiale” quindi il rapporto debito Pubblico/PIL è “realmente” al 126% (basta andare sul sito dell’ISTAT e leggere come calcola l’economia “non osservata” http://www.istat.it/it/archivio/4384) !
Insomma siamo alle solite, ci eravamo illusi che la campagna elettorale avesse al centro i problemi reali del Paese e le ricette per risolverli, ci accorgiamo che ancora un volta la preferenza viene accordata a promesse ad effetto, alla manipolazione della realtà, alla polemica di basso cabotaggio … La domanda sorge spontanea: è solo una furberia della classe politica che cerca di blandire tutti con argomenti “sperimentati” (le tasse) e accondiscendendo ai vizi italici (in fondo anche gli evasori votano…), o è l’antico problema di noi Italiani che non siamo abituati a pensare come “comunità”, ma solamente come “individualità”?
Se infatti ragionassimo come “comunità” dovremmo reagire “malamente” a tutto questo perché abbiamo più volte sperimentato come il risultato di questo modo di cercare e concedere il consenso ci abbia sprofondato in una crisi drammatica, ma ragionando come “individui” ci basta tutelare il nostro piccolo spazio personale, il nostro piccolo tornaconto (l’importante è che mi toglie l’IMU … per il resto … che m’importa?).
La risposta sarà dettata dal successo che questi argomenti riscuoteranno nelle urne.