“Ma si è reso conto con quale partito il sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, ha colorato la sua Giunta? Potremmo dire che è l’unico caso di allargamento di un esecutivo cittadino in cui, piuttosto che rafforzare la compagine, si è scelto deliberatamente di abbassarne le prerogative politiche”.
Così i consiglieri comunali del Pd di Ragusa, Mario D’Asta e Mario Chiavola, commentano la scelta del primo cittadino dopo quanto accaduto ieri. “Alessandro Sittinieri, il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, il partito di cui stiamo parlando – spiegano D’Asta e Chiavola – ha pubblicato ieri su Facebook un post, nella sua bacheca, in cui, a fronte della doppia foto di due persone di colore intente a giocare in una slot machine, foto evidentemente scattate in alcuni pubblici esercizi della nostra città, commenta: “Due esempi di perfetta integrazione…”.
Con ciò lasciando intendere che essendo di colore, non sapendo neppure se siano italiani o meno, non commettendo alcun reato, stanno comunque facendo qualcosa di sbagliato per cui vale l’equazione che chi ha un colore di pelle diverso da quella bianca viene comunque da fuori, presumibilmente dal Nord Africa, e sta facendo, per questo stesso, qualcosa di sbagliato. Insomma, una forma di intolleranza insopportabile che non è firmata da un cittadino qualunque bensì dal coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Ragusa che, proprio la settimana scorsa, ha avuto l’onore di festeggiare la propria presenza in Giunta con la nomina di un assessore della sua compagine da parte del sindaco. Riteniamo che Cassì debba prendere le distanze da queste affermazioni pericolose, riteniamo che il primo cittadino debba intervenire, mettere uno stop a questo modus operandi e pensandi. Stiamo parlando di suoi alleati politici, di esponenti di un partito che Cassì ha voluto amministrassero la città assieme a lui. Se Cassì non dice niente, allora giustifica queste posizioni filofascista e razzista.
Se poi Fratelli d’Italia voleva rivolgere la sua attenzione alla questione del gioco d’azzardo, allora ha sbagliato completamente direzione. Perché mistifica il problema. Qui a Ragusa giocano alle slot neri, bianchi, rossi e gialli. Basti pensare che nel 2018 sono 1.551 gli euro che ogni ragusano ha speso nel gioco d’azzardo, quasi il doppio della media nazionale pari a 815 euro. Una città di oltre 73mila abitanti paga in questo modo, nel silenzio dei più, la sua tragica decima alla dea bendata.
I soldi spesi in giocate dai ragusani superano la cifra di 114 milioni l’anno. Questo è il reale problema che va posto in evidenza. E a tal proposito ci chiediamo la ragione per cui, ancora adesso, il primo cittadino non abbia emanato l’ordinanza sindacale che tutto il Consiglio comunale ha discusso e votato alla unanimità, su nostra proposta, circa l’adozione di una moratoria per limitare in maniera vigorosa il gioco d’azzardo sul territorio cittadino. E’ da giugno 2019 che la città aspetta”.