Contatti, confronti e discussioni fino alla mezzanotte di venerdì. Fra i candidati alla carica di sindaco che andranno al ballottaggio, Luigi Ammatuna e Roberto Ammatuna, e le delegazioni dei partiti in cerca di apparentamento. Incontri incrociati, in qualche caso lunghi e asfissianti. C’è stato pure qualche veto. Di tipo ideologico. “Che – dicono gli interessati – abbiamo prontamente respinto, ritenendolo offensivo, assurdo e anacronistico”.
Alla fine si è arrivati ad una decisione salomonica: i due candidati ed i rappresentanti delle liste che li sostengono hanno deciso di rinunziare ad ogni apparentamento, sottoscrivendo un preciso accordo. Importante e significativo dal punto di vista della democrazia e del rispetto della volontà degli elettori. Non solo formale. Perché, rinunziando al tecnicismo della legge, l’elettore si sente più libero. Psicologicamente meno condizionato. Anche se, ovviamente, i partiti continueranno ad esercitare il ruolo di sempre. Quello di indirizzare la scelta di iscritti e simpatizzanti.
Ove uno o più partiti si fossero apparentati con un candidato, piuttosto che con un altro, con l’obbligo di presentare entro sabato 12 maggio la lista dei quattro assessori, di cui uno donna, e di depositare, entro domenica 13, i moduli di apparentamento, sarebbe stato possibile, almeno sulla carta, fare una qualche previsione. Naturalmente, anche in questo caso, con beneficio di inventario, perché, oggi più che mai, non è facile spostare in automatico interi pacchetti di voti.
Ma veniamo al patto ufficiale sottoscritto dalle parti interessate. “I rappresentanti delle liste che sostengono i candidati sindaci ammessi al turno di ballottaggio e loro stessi – si legge nel documento – sottoscrivendo un patto tra galantuomini, riconoscono la fondamentale importanza di un confronto civile, fondato sulla proposta programmatica di governo della città per i prossimi cinque anni, e convengono di non procedere a nessun apparentamento per il turno di ballottaggio con qualsivoglia altra ulteriore lista, rimandando all’esito di una campagna elettorale che veda protagoniste le due coalizioni e le rispettive proposte politiche già definite con le alleanze sottoscritte al primo turno”.
Roberto Ammatuna al primo turno ha raggiunto con la sua coalizione il 47,21%; Luigi Ammatuna il 25,99%; Emanuele Pediliggieri il 18,22%; Raffaele Monte l’8,58%.
Su sedici liste presentate per il Consiglio comunale solo dieci hanno superato lo sbarramento del 5%: Cantiere Popolare, MpA, Sel, Psi, Pozzallo Giovane, Il Timone, Pd, Roberto Ammatuna Sindaco, Popolo Moderato, Città Comune. Chi tra Roberto Ammatuna e Luigi Ammatuna sarà eletto sindaco si aggiudicherà il premio di maggioranza per cui potrà contare in Consiglio sul sostegno di dodici consiglieri su venti. Per quanto riguarda gli assessori Roberto Ammatuna ha indicato Asta Giuseppe, Agosta Rosario, Ruffino Ignazio, Agnello Modica Maria. Luigi Ammatuna ha designato Gugliotta Francesco, Sudano Marco, Maiolino Alessandro, Smarrocchio Rossella.