Per la serie «tieniti stretto i tuoi amici, ma ancor più i tuoi nemici», ecco che il Sindaco di Vittoria Giuseppe Nicosia scrive, con un tono che non si ricordava dalle calende greche, al neo Assessore regionale all’Agricoltura, Francesco Aiello. Proprio perché «Passata è la tempesta:/odo augelli far festa», il Sindaco ha inviato una lettera ad Aiello per complimentarsi del grande balzo politico e per sottolineare le inadempienze da parte del Governo regionale in ambito agricolo, «certo»- «ha dichiarato-di un Suo cortese riscontro».
Ed « Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride/ Per li poggi e le ville»: ecco come può ingentilirsi il tono politico al “sonar” di una nomina.
«Ritenendo»- dichiara Nicosia- «che il rispetto istituzionale, allorquando si assume una carica importante quale quella di componente del Governo regionale, debba superare qualunque divisione politico-personale, Le rivolgo i migliori auguri di buon lavoro e di impegno proficuo per i temi a noi cari e sui quali occorre cercare, dalle rispettive posizioni istituzionali, di produrre – anche nel breve tempo del suo mandato – i migliori risultati. Considerato il Suo grande interesse per la serricoltura, la Sua storia politica e le Sue battaglie, le proposte e le sollecitazioni più volte avanzate a difesa della stessa, sono certo che la Sua presenza in seno al Governo regionale costituirà anche una posizione privilegiata di interlocuzione con il Ministero».
Il sindaco ha, così, elencato le sollecitazioni presentate già dal 2010 sino ad ora e che meritano immediata risposta: la richiesta interventi straordinari dopo la crisi del comparto e il calo dei prezzi; il ripristino delle agevolazioni contributive per le imprese agricole;le agevolazioni su gasolio agricolo; la campagna di promozione sui prodotti orticoli siciliani; la difesa del pomodoro ciliegino della fascia trasformata;un piano nazionale per la serricoltura;dichiarazione stato di calamità e misure straordinarie ed urgenti; e per utimo la richiesta dell’accordo bilaterale EU – Marocco del 2012.
Nicosia richiede, altresì, l’intervento su sette punti, presi a cuore già dal Consiglio Comunale, dal coordinamento dei Sindaci della fascia trasformata e, di recente, “Gli Stati Generali dell’Agricoltura e «nel proseguo» – dichiara-« di un’interlocuzione istituzionale e nella consapevolezza che trattasi di temi a lei cari e in cui di certo profonderà tutto il suo impegno»: moratoria per i debiti in essere e sospensione delle prossime scadenze (da sei mesi a un anno), per quanto riguarda Inps e Serit e blocco delle procedure delle esecuzioni immobiliari a carico delle imprese agricole e non; procedure burocratiche snelle e non complesse e di facile attuazione, soprattutto per quanto riguarda i controlli, con parametri di resa ettaro-coltura che siano commisurati alle nostre produzioni serricole;interventi immediati del governo regionale, anche attraverso piccoli segnali che aiutino a superare i vincoli del “de minimis”;garanzie per i piccoli e medi produttori agricoli, anche non associati in O.P., ai fini dell’erogazione di aiuti.
Inoltre poiché nel corso degli ultimi tre anni si è assistito a un taglio netto di risorse per l’agricoltura di un miliardo e mezzo di euro, oltre alla emergenza causata dai danni del maltempo e del ciclone del 10 e 11 marzo u.s., occorre una risposta non più rinviabile nei confronti della nostra agricoltura, risposta che prenda in considerazione: a) i costi di produzione sempre più pressanti; b) i costi burocratici e contributivi opprimenti; c) i redditi falcidiati dai prezzi realizzati dai produttori, assolutamente non remunerativi e che allontanano sempre più qualunque ipotesi di sviluppo del settore; d) celerità dell’iter burocratico relativo alla liquidazione degli indennizzi relativi ai danni subiti dalle aziende agricole nel 2011 (tromba d’aria) e 2012 (ciclone Athos);
Ancora degni di attenzione sono l’abbattimento dell’accisa sul gasolio agricolo e l’adozione di misure compensative a sostegno dell’agricoltura e della serricoltura, al fine di scongiurare l’ennesimo attacco alla nostra economia che segnerebbe la fine dell’agricoltura siciliana,in ordine al recente accordo di scambio commerciale con il Marocco.
La lettera al “Caro” Aiello si chiude ancora con tutta la pacatezza possibile, nuova nel rapporto dei due, antiquata e solita per il sottobosco politico, misteriosa per i concittadini.
E mi scusi Leopardi per lo scomodo!