Non accennano a placarsi le polemiche relative alla decisione del governatore Nello Musumeci di affidare alla Lega l’assessorato ai beni culturali della Sicilia. E tutto ciò nonostante si paventi anche l’affidamento della delega ad un uomo dallo spessore culturale Pietrangelo Buttafuoco. Sulla questione è intervenuto stamattina l’On Nino Minardo che del rilancio della azione del Governo Regionale con l’ingresso della Lega è stato uno dei principali fautori assieme al senatore Candiani. “A leggere le polemiche ‘preventive’, dopo la scelta del Governatore di Sicilia, Nello Musumeci, di affidare al nostro partito la delega ai Beni culturali ed all’Identità siciliana, viene da sorridere, afferma Nino Minardo. E’ stata la stura ai leoni da tastiera -depositari di ogni verità, castronerie di nomi urlati comprese- per scatenare ogni tipo di arringa pur di riconoscere solo ad una parte la ‘patente culturale’ che si arrogano come esclusivo appannaggio. La verità, è che c’è un solo partito in questo Paese che fa dell’identità dei territori, dell’autonomia d’azione e di pensiero, dell’esaltazione dell’appartenenza ai propri luoghi, il suo credo. Ed è la Lega! Al Nord come al Sud. Ed è questo il motivo per cui io, TERRONE convinto ed orgoglioso, ho scelto di aderirvi. Perché è lo spirito leghista che dice come lavorare per la propria Terra e la propria Gente. Una messe di consensi raccolti alle scorse Europee anche nella nostra Sicilia. Non è un caso ma la dimostrazione che i Siciliani non perdono tempo a dar conto ai filosofi e ai tuttologi del nulla ma credono e scelgono la concretezza della nostra azione e ce ne riconoscono i meriti nelle urne. Da chi ha innescato e continua ad armeggiare la canea contro la Lega e la scelta di Musumeci, mi sarebbe piaciuto sentire una pari acrimonia contro il governo Pd-5stelle che scioglie le briglie della burocrazia facendo ricostruire giustamente il ponte Morandi a Genova in un anno ed invece continua a trattenerle per la costruzione dei 300 metri del viadotto Hymera sulla Palermo-Catania, interrotto da 5 anni, o a parlare ancora di superstrada Ragusa Catania senza alcun atto concreto, nel silenzio dei rappresentanti siciliani dei partiti che governano l’Italia. Sta lì la solo sbandierata Identità siciliana, nell’alzare la voce contro queste ingiustizie, invece di andare alla disperata caccia della medaglia della cultura unilaterale e in esclusiva. Polemiche speciose e inutili, corroborate con nomi a casaccio per l’indicazione del neo delegato alla cultura siciliana, destituite di concretezza ed animate solo dalla prevenzione e dall’abitudine di andare ‘contro’. Non è mia abitudine agire offendendo l’avversario è non mi piace vivere di paragoni; ci interessa solo il giudizio dei siciliani per quello che saprà fare la Lega, non prima e, soprattutto, non in modo prevenuto. Meglio di chiunque, la Lega sa cosa fare per difendere e far crescere un territorio. E lo dimostreremo anche stavolta, senza urlare ma lavorando con la gente giusta al posto giusto…”