Questa notte attivisti NO MUOS di tutta la Sicilia sono stati allertati dal presidio permanente di contrada Ulmo a Niscemi, essendo stato avvistato un convoglio composto da quattro camion della ditta Comina e una scorta di polizia e carabinieri, in viaggio da Catania verso la base della marina militare americana ove è in costruzione il MUOS.
All’arrivo a Niscemi abbiamo trovato una città completamente militarizzata, con posti di blocco ovunque che impedivano alle varie delegazioni di potersi incontrare. Verso le ore tre un numeroso gruppo di manifestanti NO MUOS sulla provinciale per Caltagirone ha effettuato un blocco stradale per impedire il transito del convoglio. Decine di attivisti si sono sdraiati lungo la strada, ma sono stati affrontati dalle centinaia di poliziotti e carabinieri, che li hanno aggrediti violentemente nel tentativo di liberare la carreggiata. Per circa un’ora questo blocco ha frenato il passaggio della gru; la violenza delle forze dell’ordine alla fine ha avuto il sopravvento. Agli attivisti è stato impedito di muoversi, ma un secondo blocco è stato effettuato alcuni chilometri più in là: attivisti e cittadini di Niscemi si sono fatti trovare in mezzo alla strada, e anche qui la stessa scena: circondati e spostati di peso dalle forze dell’ordine.
Così il convoglio ha raggiunto la base militare, mentre solo dopo qualche ora gli attivisti sono riusciti a ritrovarsi dentro al presidio e dopo una breve assemblea, si sono recati in città dove hanno dato vita ad una manifestazione improvvisata e ad uno speakeraggio di controinformazione rivolto ai niscemesi che si recavano a lavorare nelle campagne.
Dopo le dichiarazioni della ministra Cancellieri ci si attendeva un colpo di mano da parte delle forze dell’ordine, schierate completamente con il militarismo americano. Chi c’era ha potuto vedere come solo con la violenza e con l’occupazione militare di un’intera area sia stato possibile condurre la grande gru che dovrà completare i lavori di costruzione del MUOS.
La prova di forza arriva solo due giorni dopo la presa di posizione dell’Assemblea Regionale Siciliana, che si è espressa all’unanimità contro il MUOS, ma non ha avuto il coraggio di chiedere al governo Crocetta l’immediata revoca di tutti i permessi per la sua costruzione.
Adesso questa diventa l’obiettivo del coordinamento regionale dei comitati NO MUOS, affatto scoraggiato da come sono andate le cose questa notte; abbiamo provato con i nostri corpi a fermare la gru; abbiamo dimostrato che non sarà un cammino facile quello di chi vuole militarizzare il nostro territorio e rovinare la nostra salute e il nostro ambiente. Per noi questa è solo una fase che si chiude; ma subito un’altra se ne apre; il MUOS non si fermerà con le parole o le sterili mozioni parlamentari, ma con l’azione diretta popolare.C