NITTO ROSSO QUERELA SONIA MIGLIORE

L’avv. Benedetto Rosso, ritenuto che il comunicato stampa promanante dalla Signora Migliore Sonia e pubblicato ovvero ripreso da diverse emittenti e testate giornalistiche sia lesivo della dignità professionale dei dirigenti della Provincia in generale, ed in particolare della sua poiché titolare del servizio ed in tale veste unico componente del CDA del Consorzio universitario, ha presentato in data odierna esposto querela in danno della stessa, che si allega al presente comunicato stampa, chiedendo nel contempo che venga data ampia diffusione dello stesso, e comunque non inferiore agli spazi concessi alla querelata, perché possa essere controbilanciato con il suo diritto di tutelare la sua dignità professionale e la sua versione dei fatti.

Allegata copia dell-esposto querela

Al Sig. Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa

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Il sottoscritto Benedetto Rosso, nato a Ragusa il 12 dic 1967, ed ivi residente in via D’Annunzio 54, Avvocato, attualmente occupato nella qualità di dirigente presso la Provincia regionale di Ragusa, espone quanto in appresso.

Il giorno 9 novembre sulle testate virtuali della Provincia di Ragusa è apparso un comunicato stampa della sig.ra Migliore Sonia, che dichiara di essere un rappresentante dell’UDC di Ragusa, nonché dirigente regionale di partito.

Il comunicato contiene affermazioni diffamatorie, che il sottoscritto ritiene lesive della dignità e decoro professionale, oltre che minacciose e tendenti a fuorviare il buon andamento della pubblica amministrazione, poiché mirano a costringere il dirigente pubblico a compiere atti contrari al proprio dovere di ufficio, sotto la minaccia di essere revocato dall’incarico o dimezzato lo stipendio. Tali affermazioni non possono essere contenute entro il limite della continenza per i motivi di seguito esposti.

Procediamo in ordine all’aspetto diffamatorio. Asserisce infatti la Sig.ra Migliore che “ alla Provincia ci sono dirigenti che giocano contro, cercando di dimostrare che non ci sono soldi, tanto che hanno pure votato contro il ritiro del ricorso avverso l’ateneo catanese che …” e poi aggiunge “… che ci giocano talmente contro da fuorviare, probabilmente , la volontà del Commissario Scarso.”

Il denunciante è dirigente del settore VI, che è una macrostruttura dove afferiscono anche i servizi di pubblica istruzione e università. Conseguentemente tutto il procedimento connesso ai rapporti tra Provincia regionale di Ragusa ed Università e Consorzio universitario di Catania, è rimesso per quanto di sua competenza alla sua gestione.

Il dirigente è ovviamente responsabile,

ai sensi della normativa vigente, con particolare riferimento alla legge 165 del 2001, sia personalmente che patrimonialmente, per gli atti posti in essere e per i pareri resi. Conseguentemente tutte le azioni amministrative sono improntante, non a fumose dichiarazioni politiche ma ad atti giuridici che hanno una precisa valenza sul piano logico-amministrativo.

A seguito dei numerosi tagli operati dallo Stato, da ultimo con il decreto n. 95 del 2012, che ha visto una minore contribuzione a favore delle provincie italiane per 500 milioni di euro, il bilancio dell’Ente è stato improntato dapprima ad un rigore assoluto che non consente neppure di pagare le spese ordinarie ed obbligatorie, come ad esempio le spese per energia elettrica delle scuole, e successivamente modificato in una versione ancora più rigorosa.

 In tal senso la voce del bilancio di previsione 2012, cap. 1790,  approvato nel luglio 2012, prevista per il contributo per il funzionamento del Consorzio universitario risulta essere di euro 150.000,00. Tale voce non può essere impinguata a fine anno poiché non vi sono avanzi di amministrazione, e non vi sono maggiori entrate per trasferimenti. Delle cose che mettiamo in bilancio i dirigenti ne rispondono, insieme agli amministratori che approvano l’atto, davanti alla Corte dei Conti.

A richiesta del Commissario straordinario, e tutte le volte che siamo richiesti di parere tecnico ovvero strategico non possiamo fare altre che decantare i dati oggettivi di cui siamo in possesso. Tale attività, precisa e coerente alla legge, integra un dovere di ufficio, il dovere di essere chiari e precisi, il dovere di non prendere in giro i cittadini, e non può essere propagandata ad arte, dalla  come un’attività di chi gioca contro, quasi a volere far comprendere che vi è un margine di discrezionalità nell’operato del dirigente, ovvero che vi è una malafede per avere celato altri dati che porterebbero a soluzioni diverse. Risulta poi ancora più offensivo e diffamatorio l’inciso che un pubblico ufficiale, un dirigente nell’esercizio delle sue mansioni tenti di turlupinare il proprio Amministratore, a voler far credere che lo scrivente ed i suoi colleghi forniscano a Scarso dati falsi per indurlo a prendere decisioni diverse da quelle auspicate dalla Signora Migliore. Chi fa affermazioni contrarie a questo assunto deve provarle con i fatti o pagare per l’offesa.

E’ evidente piuttosto che il tirare in ballo il ruolo del dirigente a contratto e lo stipendio da dimezzare, risulta essere una più che velata minaccia per costringere ad operare in modo conforme alle richieste.

I dirigenti vanno lasciati lavorare con serenità perché il loro lavoro è delicato e non può e non deve subire condizionamento alcuno. Poi ogniuno si assuma le responsabilità che vuole, ma mettendoci la propria faccia, il proprio patrimonio, la propria responsabilità.

Da diverso tempo infatti assistiamo ad attacchi gratuiti nei confronti di una classe di dirigenti che di fatto svolge solo il proprio lavoro. Quanti contestano il nostro operato non ci offrono margini per comprendere cosa stiamo sbagliando, né ci indicano quale conteggio sbagliato facciamo, ovvero quale dato falso stiamo indicando.

Anche sulla questione invocata dalla Signora Migliore in ordine al voto contrario in c.d.a del Consorzio, ad opera del sottoscritto occorre fare chiarezza perché nasconde il disegno della violenza privata ovvero della costrizione ad omologarmi ad una condotta che non è coerente con la buona prassi operativa che piuttosto deve informare la condotta di un dirigente pubblico.

I fatti sono questi. Dopo il fallimento dell’ennesima trattativa per la novazione di un accordo transattivo con l’università di Catania, il Rettore di Catania ha deliberato illegittimamente di reprimere il primo anno della struttura speciale – facoltà di Lingue con sede a Ragusa.

Dopo un breve cenno di riscontro il consiglio di amministrazione del Consorzio, supportato dai soci, espressamente convocati ha deliberato di esercitare azione giudiziaria proponendo ricorso al Tar, e contestando il potere del Rettore di reprimere l’anno dell’offerta formativa per il 2012- 2013.

Trattative politiche che nulla hanno a che fare, né hanno o possono avere una valenza giuridica, avrebbero consigliato, a distanza di 10 giorni, di revocare l’azione giudiziaria incoata, perdendo irrimediabilmente il diritto ad azione risarcitoria successiva oltre al diritto di vedere ripristinata, anche nel tempo, la situazione quo ante.

I rappresentanti dei soci in CDA, presenti alla seduta , (e non io solo come vorrebbe far credere la Migliore) abbiamo ovviamente votato negativamente, anche perché il nostro operato non può che non essere coerente agli atti posti in essere, perché ne rispondiamo direttamente alla Corte dei Conti.  Anche questo fatto viene riletto dalla Migliore in una maniera tutta sua personale che però viene amplificata per dare discredito all’operato di un Dirigente che si è limitato a fare il suo dovere, millantando la bontà di una scelta che è contraria alla legge.

E quali sono le richieste della signora Migliore e le informazioni che  la stessa ha taciuto, pur dicendo di intervenire per fare chiarezza e informare i cittadini.

Il consorzio universitario di Ragusa ha 36 dipendenti che ha assunto da privato datore di lavoro con contratto di diritto privato.

Il costo dei 36 dipendenti ammonta a 1.100.000,00.

Il consorzio è retto da un consiglio di amministrazione composto da 8 unità, collaborato da un collegio dei revisori dei conti composto da 5  unità. IL costo complessivo dell’organo così composto ammonta ad euro 180.000,00 annue.

Il funzionamento del consorzio universitario incide il bilancio pubblico circa 1.500.000,00.-

Il debito, pregresso e maturato, con l’Università di Catania non è stato ricalcolato allo stato, in attesa dei rendiconti delle spese fatte, della compensazione delle tasse universitarie spettanti, ma secondo stime approssimative fatte dal sottoscritto ammonta ad oggi a circa quattro milioni di euro, ai quali occorre aggiungere i debiti maturati per il funzionamento del consorzio che opera illegittimamente senza avere una copertura finanziaria, ma fondando il suo diritto sulla cogenza del proprio bilancio in capo agli enti pubblici soci.

Ritiene il Consorzio universitario che l’approvazione del bilancio preventivo da parte degli organi sociali, seppure con il voto contrario degli stessi soci, possa comportare ipso iure un’obbligazione da parte del Socio pubblico.

Questo dirigente ritiene piuttosto che il tema sia diametralmente opposto ovvero che nella mera impossibilità di iscivere a bilancio somme a favore della partecipata Consorzio universitario di Ragusa, lo stesso Consorzio avrebbe dovuto immediatamente procedere ad una variazione di bilancio e porre in essere atti coerenti per evitare il dissesto dove si trova.

Sottoscrivere la transazione con Catania è un atto dovuto perché vi è un debito fuori bilancio che deve essere asseverato. Mantenere in vita tutto il resto invece è contro la legge e purtroppo non possiamo farci complici di gravi illegittimità. Ma posso confermare che abbiamo comunque allo studio e stiamo verificando delle ipotesi che possono segnatamente limitare il danno: la nostra esigenza è quella di ridurre costi che non possono essere più mantenuti. Personalmente spero di poter attuare contratti di solidarietà, per ridurre i costi senza toccare i livelli occupazionali, ma non ho ricevuto ancora atto di indirizzo, perché prima di prendere impegni occorre verificare la tenuta del patto di stabilità e la possibilità di mantenere inalterati i livelli di trasferimento ottenuti nell’anno corrente.

Questo è il lavoro del Dirigente e la politica ci deve rispettare e far lavorare con serenità, per evitare che gli Enti finascano nel dissesto rincorrendo progetti populistici e privi di copertura finanziaria. Siamo tutti suscettibili di revisione, ma nell’esercizio delle nostre funzioni il nostro mandato non può subire condizionamenti di questo spessore che sono oltraggiosi e rischiano di integrare altri reati più gravi, come quello di chi si fa portatore di interesse illegittimi.

Per tutto quanto come sopra esposto, e per quant’altro a dedurre, e con riserva di produrre documenti, calendati nella presente nota, nei limiti delle leggi vigenti per procedura, il sottoscritto Benedetto Rosso chiede all’illustrissimo  Sig. Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, di volere valutare se le azioni ovvero le affermazioni rese dalla Signora Migliore Sonia, siano lesive della dignità professionale, del decoro e della dignità del denunciante ovvero se integrino altri reati, e nel caso affermativo proponga in danno della stessa, ovvero di terzi, ritenuti responsabili, ogni azione penale perché gli stessi ritenuti colpevoli dei reati ascritti, vengano condannati alle pene di legge.

f.to Benedetto Rosso12