Il Coordinatore e i portavoce del Comitato spontaneo degli studenti di Giurisprudenza, hanno rivolto un appello a tutti i candidati a Sindaco nelle prossime Amministrative cittadine del 29 e 30 maggio, affinché assumano impegni concreti per scongiurare la paventata chiusura del loro Corso di laurea.
La presenza universitaria nella nostra città, fanno notare gli studenti, è stata ed è il giusto riconoscimento a un capoluogo che reclama valore e dignità culturale che solo un Ateneo può darle.
Purtroppo, negli ultimi anni quello che era parso a tutti un progetto grandioso e duraturo, che avrebbe portato sviluppo, occupazione e formazione, è stato nella Provincia fortemente frustrato dalla chiusura del distaccamento di Informatica a Comiso, di Scienze dell’Amministrazione e del Governo a Modica e di Medicina e Chirurgia nello stesso Capoluogo. È innegabile che si sia generato un fenomeno di arretramento che, per quanto sin ora accaduto, è oramai forse irrimediabile, e certo desolante. Ma proprio questi trascorsi dovrebbero servire a spronare una più agguerrita difesa per la facoltà di Giurisprudenza.
“Salvare il corso di laurea in Giurisprudenza –specificano gli studenti del Comitato- non sarebbe, comunque, solo un fatto morale. Significherebbe piuttosto, salvare l’economia e quindi il decoro, di tutta una città e soprattutto del “centro”, i cui esercizi commerciali e il cui mercato immobiliare sarebbero enormemente danneggiati dall’emigrazione forzata di più di ottocentocinquanta potenziali consumatori”.
I rappresentanti del Comitato fanno presente anche che salvare il corso significherebbe rendere operativo l’art. 34 della Costituzione sul diritto allo studio, specie per quegli studenti “meritevoli e capaci” che sono la ricchezza del nostro territorio.
“Perché noi crediamo- concludono gli studenti del Comitato- che una Ragusa che dovesse spronare i propri figli ad abbandonarla per potersi creare un futuro non sarebbe degna di essere la loro città”.