Si lavora in grande segreto tra le forze politiche che intendono presentarsi alle prossime elezioni comunali a Ragusa. Manovre della politica ragusana decisamente sottobanco, come forse in parte è giusto che avvenga, ma che si svolgerebbero già all’insaputa degli elettori.
Quello appena concluso è stato un fine settimana di “passione” per alcuni partiti ragusani, tra incontri a due, riunioni mancate e, stando ai si dice, interminabili telefonate. Le elezioni comunali sono lontane, ma non troppo. E in mezzo c’è l’importante partita delle elezioni nazionali di marzo che potrebbero naturalmente influire poi sull’ambito locale. E così ci si sta cercando di attrezzare anche se non manca l’insopportabile tira e molla.
E così all’attivismo delle diverse liste civiche e delle pseudo auto-acclamazioni dei loro leader, fa da contrappasso la melina dei partiti che potrebbero avere trasversalmente l’interesse a rimandare ogni decisione sulle candidature proprio dopo le elezioni nazionali.
Non sembra peregrina l’ipotesi che questa volontà possa accomunare sia il Centrodestra, sia il Partito Democratico. Proprio il Pd, accogliendo (fintamente) l’appello lanciato da Tonino Solarino affinché si possa lavorare ad un candidato unitario, ha annunciato che è disposto a continuare a confrontarsi fino al 12 marzo, guarda caso fin dopo le elezioni nazionali, facendosi passare la fretta che aveva manifestato finora. Ma ha anche detto che non ha intenzione di sacrificare la propria candidatura, cioè quella di Peppe Calabrese. Su queste basi può partire davvero un confronto riappacificante nel Centrosinistra?
Nel Centrodestra alcuni candidati nazionali sarebbero propensi a discutere delle candidature comunali dopo le elezioni nazionali in modo da evitare di scontentare chi ha magari promesso un pacchetto di voti. Insomma prima ci si conta e si vede come va a finire e poi, se c’è da premiare qualcuno, lo si premia.
E del resto si dovrà poi vedere se le elezioni nazionali vedranno trionfare o meno il Movimento 5 Stelle o il Pd o ancora il Centrodestra o se si manifesterà, come in molto suppongono, l’ipotesi di continuare un governo dalle larghe intese riproponendo lo schema che ha governato l’Italia negli ultimi anni, ovvero Pd e parte del Centrodestra.
Per qualcuno del Pd, il rinvio a dopo le nazionali potrebbe dunque andare bene con l’obiettivo di riproporre anche in ambito locale quel che si andrebbe a proporre a Roma. Magari individuando un nuovo candidato che azzeri la corsa di tutti quelli che hanno già iniziato la loro corsa e convergendo sui veri candidati condivisi e già magari nel frattempo individuati.
I trasversali fautori di questo schema sembrano avere la memoria corta perché non sarebbe molto diverso da quello che 5 anni fa, ha spianato la strada a Ragusa ai Cinquestelle, favorendone così la riconferma.
Per questo, qualcuno si sta già muovendo per contrastare questo schema, cercando di correre per evitare questo rinvio, individuando un possibile candidato che possa raccogliere il sostegno al di fuori di un perimetro di partito o di colazione. Un candidato che possa anche venire dalla società civile ed essere sostenuto da un ampio schieramento che non sia solo la somma di bacini di voti ma anche segno di stabilità per il governo della città. Insomma un candidato che metta in primo piano un programma per Ragusa. Chi sta lavorando per evitare il rinvio non è comunque solo, se si considera che una riunione del Centrodestra, saltata questo sabato, è già stata fissata nuovamente per questo lunedì. E’ vero che l’attesa è essa stesso il piacere, ma nel caso della politica se si attende troppo si rischia semplicemente di arrivare in ritardo.