“E’ una sensazione di sconcerto e di preoccupazione quella che si prova dopo aver appreso le ultime scelte dell’Assessore regionale alla Salute, Massimo Russo, sulle dotazioni organiche in campo sanitario. Il 2 luglio scorso era stato avviato un tavolo di concertazione, fra Asp e Organizzazioni sindacali, per definire le nuove dotazioni organiche. Successivamente, il 13 agosto, in piena estate e nello stile della vecchia politica, l’Assessore Russo ha emanato una direttiva che stabilisce le nuove piante organiche. Nella direttiva si impone, all’Asp ed ai sindacati, la scadenza del 31 agosto per presentare una nuova proposta alla Regione. Inoltre, le proposte che le organizzazioni sindacali del comparto sanitario avevano formulato, che l’Assessore Russo si era impegnato a recepire, vengono completamente ignorate. Questa scelta non poteva non portare alla rottura delle trattative in ambito regionale. In ambito provinciale la strada intrapresa dall’Assessore regionale alla Salute crea molte difficoltà sia alle organizzazioni sindacali che all’Asp. L’Azienda Sanitaria Provinciale, a causa dei tempi strettissimi, non ha la possibilità di predisporre una mappa completa delle esigenze della provincia di Ragusa, per cui si prospettano solo tagli senza alcun potenziamento dei presidi del territorio. Come quella di Ragusa, sono convinto che tutte le Asp della Sicilia non saranno in grado di presentare le loro proposte perché manca il tempo materiale di formularle. Non si possono imporre scelte calate dall’alto ai territori, soprattutto in materia di sanità. Senza voler intaccare il ruolo che svolgono l’Asp ed i sindacati, penso però che la politica possa giocare in questa vicenda un ruolo importante. Chiedo pertanto, pensando di interpretare anche il pensiero degli altri deputati regionali iblei, un incontro con i vertici dell’Azienda Sanitaria Provinciale e con le forze sindacali per concertare un percorso che non penalizzi la provincia di Ragusa”.