Riceviamo e pubblichiamo una nota da Asp Ragusa in replica alla nota diffusa dal sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, sull’assenza del medico alla Guardia Medica di Pozzallo il 27 dicembre. Ecco la nota testuale: “In merito alla nota diffusa dal sindaco di Pozzallo, on. Roberto Ammatuna, riferita alla sospensione del turno di Guardia Medica nella […]
Non si vota per la Provincia. Voto ufficialmente rinviato in primavera. I cittadini possono aspettare
29 Ott 2024 22:21
Le elezioni provinciali previste per il prossimo 15 dicembre sono state ufficialmente rimandate alla primavera 2025. L’Assemblea Regionale Siciliana (ARS) ha approvato ieri un provvedimento che posticipa la data del voto di secondo livello per l’elezione dei rappresentanti istituzionali delle province siciliane. La nuova finestra per le votazioni è stata fissata tra il 6 e il 27 aprile 2025, con l’obbligo di concluderle entro il 30 giugno.
Questa decisione è accompagnata dall’approvazione da parte della Prima Commissione Affari Istituzionali, presieduta dall’onorevole Ignazio Abbate, di un disegno di legge che prevede il ritorno alle elezioni di primo livello, consentendo ai cittadini di votare direttamente i propri rappresentanti nelle Province. La proposta, sostenuta dai cinque capigruppo di maggioranza, mira a superare il commissariamento delle Province siciliane, ormai governate da dieci anni da figure nominate a livello regionale.
“Sono stati presentati diversi emendamenti per fare decadere le oltre 600 proposte di modifica, molte delle quali avanzate dai deputati del Movimento 5 Stelle con il solo scopo di rallentare l’iter legislativo”, ha dichiarato il presidente Abbate. Grazie all’impegno dei membri della commissione, “si è riusciti a portare avanti il testo, introducendo modifiche importanti, come una soglia minima del 40% di rappresentanza di genere nelle giunte e nelle liste elettorali delle Città Metropolitane”. Abbate si dice fiducioso che la maggioranza rimanga coesa per raggiungere l’obiettivo di ridare ai siciliani il diritto di eleggere i propri rappresentanti provinciali.
La posizione del sindaco di Ragusa, Peppe Cassì
Di fronte a questo ulteriore rinvio, il sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, ha espresso tutta la sua preoccupazione. “La legge dello Stato n. 56 del 2014, nota come legge Delrio, ha sostituito l’elezione diretta dei consiglieri provinciali e dei presidenti con una di secondo livello, riservata a sindaci e consiglieri comunali,” afferma Cassì, “e personalmente ritengo che sarebbe preferibile un ritorno al suffragio universale, per ridare ai cittadini il diritto di scegliere i propri rappresentanti.”
Il sindaco ha inoltre ricordato come la Sicilia abbia disapplicato la Delrio, lasciando le province (o “liberi consorzi”) in mano a commissari nominati dal governo regionale. La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 136 del 2023, ha duramente criticato questi ripetuti rinvii, sottolineando che il commissariamento prolungato rappresenta “un’anomalia antidemocratica” e viola il principio di autonomia locale sancito dagli articoli 5 e 114 della Costituzione. “Questa situazione mette in discussione ciò che è fondamentale per ogni democrazia: il diritto di una comunità di autodeterminarsi attraverso libere elezioni,” ha commentato Cassì.
Secondo Cassì, “Il prolungato commissariamento delle Province rappresenta un esempio di politica autoreferenziale che ha perso di vista il vero obiettivo della politica: perseguire l’interesse collettivo.” L’assenza di elezioni, conclude, “rischia di trasformare la nostra Regione in un esempio di governo illiberale, dove chi governa sembra deciso a mantenere il controllo a qualsiasi costo. La paura di affrontare le elezioni e la scelta scellerata di impedirle sono elementi distintivi dei regimi illiberali. A questo ci vogliamo ridurre? Il cittadino che non osserva un provvedimento dell’Autorità commette un reato ed è punibile secondo il codice penale. La legge non vale per i governanti?”.
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