Non solo sequestri ma anche ferimenti. Nuovi particolari dell’operazione dei carabinieri sullo scontro a Scicli fra bande rivali. VIDEO

Tre i sequestri avvenuti in fasi diverse, due i ferimenti e due le bande coinvolte, una di siracusani ed una mista composta da modicani e sciclitani. Questi i numeri del grave fatto di cronaca del 20 giugno dello scorso anno che si è sviluppato fra Scicli e Siracusa. A dare contezza su quanto avvenuto è il comunicato firmato dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Catania e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minori di Catania. Nove le misure restrittive emesse: otto gli arrestati mentre uno dei nove è risultato irreperibile.

Chiara la dinamica dei fatti accaduti sei mesi fa fra Scicli e Siracusa legati ad una “partita” di droga, 4 chili del tipo hashish, non pagata.

Il commando, secondo la ricostruzione accusatoria da verificare nel prosieguo del procedimento, composto da otto siracusani armati di pistole, si portava a Scicli per rintracciare coloro che si erano impossessati della droga. Qui avevano bloccato per alcune ore e picchiato selvaggiamente, con la minaccia delle armi, due giovani sciclitani, di cui un minorenne, per poi rilasciarli; subito dopo, nel quartiere Jungi di Scicli, il commando avrebbe sequestrato il giovane da loro ricercato che, sempre sotto minaccia delle armi, sarebbe stato caricato con violenza a bordo di una delle loro autovetture e trasportato a Siracusa. Nel tentativo di difendere il giovane dai suoi aggressori, un cugino del sequestrato veniva attinto ad una gamba da un colpo di arma da fuoco. Anche l’ostaggio durante il tragitto veniva ferito alla spalla con un colpo di pistola, mentre tentava di lanciarsi dall’autovettura in corsa. A Siracusa sarebbe stato poi rinchiuso in un appartamento di via Privitera, nel popolare rione di Santa Lucia, utilizzato quale covo per lo spaccio della droga.

Al fatto di cronaca più eclatante, quello del sequestro del giovane liberato poi a Siracusa, avevano assistito tante persone fra la paura di un quartiere sotto choc.

Il cerchio si è chiuso con gli arresti. Su richiesta delle competenti Procure della Repubblica presso il tribunale ordinario di Catania con la Direzione distrettuale antimafia e presso il Tribunale per i Minorenni di Catania, che hanno coordinato le indagini, nelle prime ore di oggi i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Modica, supportati dai Reparti Investigativi dei Comandi Provinciali di Ragusa e Siracusa, che hanno contribuito allo svolgimento delle indagini, hanno dato esecuzione ai provvedimenti restrittivi emessi dai due Gip catanesi, uno presso il Tribunale ordinario e l’altro presso il Tribunale per i minorenni. I destinati delle misure avrebbero avuto, nelle diverse fasi del fatto di cronaca, i ruoli di mandanti, esecutori e carcerieri. Dopo il sequestro di uno degli ostaggi, non appena localizzato il giorno successivo, è stato necessario l’impiego del Gruppo d’Intervento Speciale (GIS) dell’Arma dei carabinieri, così da evitare possibili reazioni e ulteriori conseguenze in danno del giovane sequestrato. L’operazione si era  conclusa con l’arresto in flagranza di uno dei custodi ed il sequestro di una pistola, della quale il carceriere era in possesso. Sono stati mesi di indagini che hanno permesso di ricostruire il movente del sequestro del giovane legato in una ritorsione per la sottrazione di 4 chili di hashish, del valore di circa 15 mila euro, avvenuta a Modica il 19 giugno 2024 in danno di alcuni degli odierni arrestati, già fornitori di altre partite di droga in favore di giovani spacciatori locali. Il sequestro di persona avrebbe dunque avuto lo scopo di recuperare la somma di denaro a pagamento della droga, condizione per la liberazione del sequestrato.

Gli arrestati sono stati condotti presso la Casa Circondariale di Ragusa e presso l’Istituto Penale per i Minorenni di Catania-Bicocca.

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