NOTA DI ZAGO (PD) SULLE AMMINISTRATIVE A S. CROCE CAMERINA

Pur riconoscendo come la carta stampata non sia la sede più idonea per una interlocuzione con le forze del centrosinistra a noi più vicine, quali Sinistra Ecologia e Libertà e le altre aggregazioni politiche e civiche raggruppate nella Federazione di Sinistra, in tema di primarie di coalizione, come sta avvenendo in questi giorni a Santa Croce Camerina, non mi sottraggo a intervenire in un dibattito nel quale mi viene espressamente richiesta una presa di posizione da parte del segretario provinciale di SEL  Antonio Calabrese.

Preciso immediatamente, a scanso di equivoci, come le dichiarazioni che accusano i dirigenti locali del Partito Democratico, a prescindere da distinguo di sorta, come propugnatori di posizioni “razziste e leghiste” sono inaccettabili perché, se in buona fede, superficiali e ingenerose, altrimenti semplicemente demagogiche, offensive e strumentali.

Il Partito Democratico ha fatto, dalla sua nascita, una bandiera dell’allargamento dei diritti di partecipazione alla vita amministrativa delle città non soltanto per gli stranieri residenti, ma anche per i minori. Una battaglia che sta combattendo ancora in parlamento, negli organismi istituzionali in cui è presente, nella società, in ogni luogo di aggregazione e di espressione sociale e culturale. E questo ad ogni livello, dal nazionale al regionale, dal provinciale al locale, senza soluzione di continuità.

Le primarie di coalizione o di partito per la scelta dei candidati a cariche monocratiche, quale ad esempio il sindaco di una città, sono un passaggio di straordinaria democrazia che come tale ha bisogno di regole certe che non ne inquinino il risultato e non mettano in discussione l’investitura di chi ne esca premiato. Per garantire tutti i partecipanti, eletti ed elettori, occorre un quadro di regole certe ed oggettive, alle quali il PD è pervenuto normando le primarie nel proprio statuto nazionale, dal quale, per quanto ci riguarda, non intendiamo prescindere. Per questo appare scelta logica ed obbligata quella di consentire la partecipazione alla consultazione delle primarie a TUTTI gli aventi diritto al voto, una platea facilmente accertabile e documentabile. Cosa c’è di razzista e leghista nel sostenere che i residenti aventi diritto al voto, di qualunque estrazione o etnia, siano i soli aventi diritto a decidere chi candidare alla carica di sindaco del centrosinistra? Cosa c’è di illogico nel permettere a chi individua il candidato di poterlo poi andare a votare per farlo prevalere nella vera competizione elettorale? O è forse meglio che le platee delle primarie e delle elezioni, per il centrosinistra siano differenti? E perché allora escludere i residenti stagionali delle frazioni rivierasche, anch’essi interessati ad una gestione efficiente del territorio e delle risorse, e quindi ad un sindaco e ad una amministrazione che non lasci in stato di abbandono alcune località del litorale, come è avvenuto in questi 10 anni di governo del centrodestra?

Né si può pensare di stabilire a priori l’albo degli elettori delle primarie, riservando addirittura a quote prestabilite il diritto alla partecipazione al voto, addirittura predistribuendo i tagliandi per la votazione.

Come si vede, quindi, non c’è motivo di rilasciare, come pure fa Calabrese, la patente di imbecillità a chicchessia, tanto meno ai dirigenti del partito di Santa Croce Camerina, ai quali probabilmente sarebbe il caso di chiedere scusa, e che sono perfettamente all’interno della linea che ha il Pd a  tutti i livelli. Se proprio il segretario di SEL deve rilasciare attestati non può che rivolgerli ad altri.

Mi permetto infine una notazione, ultima ma non meno importante: probabilmente PD e Federazione IDV, SEL e Città Futura hanno compiuto a Santa Croce Camerina una fuga in avanti nel momento in cui si sono calati immediatamente nella realizzazione delle primarie. E ciò in quanto ritengo sia prioritario individuare prima i confini politici della coalizione da contrapporre a quanti, al di là di come si stiano presentando adesso alle elezioni, hanno condiviso le responsabilità del fallimento del centrodestra che male ha governato finora la città. Partendo naturalmente da quelle forze che hanno costituito l’opposizione in consiglio comunale. Ecco perché bisogna continuare a ricercare le convergenze politiche possibili con le forze moderate e autonomiste della città, al fine di riuscire ad avere una coalizione ampia, sul modello, perché no, di quella della vicina Vittoria, dove nella giunta del sindaco PD Nicosia interagiscono proficuamente SEL, UDC ed MPA, oltre a liste civiche, movimenti e personalità della società civile. Invito quindi i compagni di SEL a ricondurre il dialogo nelle sedi opportune e su binari concreti, lasciando ad altri, che questo hanno fatto per mestiere in questi anni a Santa Croce Camerina, le armi della demagogia e dell’innalzamento dei toni, per concentrarci tutti insieme nel rilancio della città e nell’avvio di percorsi di sviluppo che possano supportare concretamente l’integrazione delle comunità e la crescita del territorio.