L’entrata in vigore delle nuove norme del nuovo Codice della Strada voluto dal ministro Salvini ha generato un effetto inaspettato e preoccupante per il settore della ristorazione: un drastico calo delle vendite di alcolici nei locali. Lo sostiene il 59% dei 20 mila ristoratori italiani raggiunti da un sondaggio.
Le regole più severe sui limiti di alcol nel sangue per i neopatentati e per chi ha già subito sanzioni, unite all’inasprimento delle pene per la guida in stato di ebbrezza, hanno spinto molti clienti a rinunciare al bicchiere di vino o al cocktail a cena, con un impatto diretto sugli incassi di ristoranti e bar.
“È giusto garantire la sicurezza stradale, ma il problema è che così si rischia di uccidere la nostra economia”, denuncia un noto ristoratore. Molti locali, infatti, stanno già valutando contromosse per evitare di perdere ulteriori clienti.
A fronte delle difficoltà del settore, l’imprenditore Bernardo Lanzetti, noto ristoratore dell’Emilia Romagna, ha avanzato una proposta che punta a bilanciare sicurezza stradale e tutela dell’economia. La sua iniziativa prevede un pacchetto di misure specifiche per evitare che il giro di vite sulle sanzioni colpisca duramente il settore della ristorazione.
Tra le proposte principali figurano:
Lanzetti sottolinea che il problema non è solo economico, ma riguarda anche la cultura del consumo responsabile. “Vogliamo incentivare un comportamento consapevole senza distruggere interi settori economici”, spiega.
Molti ristoratori e associazioni di categoria hanno accolto positivamente la proposta, ma la sua attuazione dipenderà dalla volontà politica di trovare un punto di equilibrio tra sicurezza stradale e tutela delle imprese.
Il dibattito è aperto: sarà possibile evitare il rischio di chiusure e licenziamenti senza compromettere la sicurezza sulle strade?