Non porta novità di rilievo il tanto atteso Consiglio Comunale aperto a Santa Croce Camerina. La questione Mediale rimane irrisolta. I molti intervenuti che pensavano di avere la soluzione in tasca si sono dovuti ricredere. L’amministrazione, con la presenza dell’avvocato del comune, il segretario generale, il capo della ragioneria ha così voluto chiarire a tutti gli intervenuti, comitati, sindacati e comuni cittadini, che purtroppo i numeri sono quelli che sono e non si prestano ad interpretazioni:
I costi di gestione, settecento settantacinquemila euro e i costi dell’opera un milione trecento mila, sono a carico dei cittadini, per un complessivo di circa due milioni di euro. Il comune interviene sui costi di gestione con il 20% il limite massimo consentito dalla legge. Sono a carico del comune anche i costi dei cosiddetti consumi civici: palestre, campi sportivi, chiese, caserma, docce sulle spiagge .Il primo errore è stato quello di ritardare l’istallazione dei contatori, infatti le tariffe sono state quantificate sui consumi che prima dell’inserimento dei contatori erano a forfait. Un’utenza abituata a pagare sempre un tot non risparmiava di certo l’acqua. Pagando il giusto attraverso il contatore, da una parte si è ristabilita una giustizia sociale: la vecchietta non paga quanto la famiglia numerosa, dall’altra il risparmio dell’acqua ha causato un aumento delle tariffe. Il paradosso sta nel piu’ risparmio piu’ alta è la tariffa da pagare.
Un possibile aiuto potrebbe arrivare dalla Regione con un aiuto finanziario per ammortizzare la quota capitale, strada percorsa dal sindaco Lucio Schembari, che è stato ricevuto dal dirigente Felice Crosta ma l’incontro ha avuto esito negativo. La regione Siciliana ha restituito le somme non spese per quanto riguarda l’ATO Idrico ma non ha dato un centesimo al Comune di Santa Croce. Senza soluzione il problema Mediale? Una soluzione semplice ed efficace viene dal segretario generale dottor Giuseppe Agnello: Costringere la deputazione, tutta, grande assente, a farsi carico del problema.
Basterebbe che in fase di bilancio alla Regione presentassero un emendamento per un milione di euro. Questa somma non peserebbe sul bilancio Regionale ma permetterebbe di abbassare i costi della quota capitale di un 10%. Purtroppo ci dobbiamo rendere conto che abbiamo una classe politica che si lava la bocca citando le necessità del territorio ma nei fatti, assente. Eppure con un minimo sforzo potrebbero fare veramente gli interessi del territorio e averne nell’immediatezza delle prossime tornate elettorali un ritorno di immagine. I nostri bravi politici pensano invece che sia molto meglio fare spettacoli e spettacolini dove possono fare passerella.
L’opera esiste, funziona e da un servizio alla collettività. Bisogna pagarla senza fare dietrologia o populismo. L’avvocato assunto dall’amministrazione ha detto ben chiaro che non ci sono molte alternative, il contratto va rispettato in tutti i suoi termini. Tanto paga Pantalone!