La provincia di Ragusa costituisce il polo agricolo siciliano per eccellenza con in prima linea il mercato di Vittoria. Questa è una prospettiva per l’agricoltura iblea per l’affermazione dei nostri prodotti non solo nel resto d’Italia ma anche all’estero. E’ importante per raggiungere ciò essere uniti, dichiara l’on. Riccardo Minardo, a livello regionale e nazionale, per rafforzare la presenza dei nostri prodotti sul mercato globale di cui la provincia di Ragusa è componente primaria. E’ necessario che le rilevanti potenzialità che ha la provincia di Ragusa, ancora poco sfruttate, vengano opportunamente stimolate attraverso progetti di valorizzazione del territorio che potrebbero consentire all’economia locale di affermarsi e di risultare competitiva in tutta Europa e anche negli altri continenti. Tra i progetti che possono garantire grandi prospettive per l’agricoltura c’è lo sviluppo del settore industriale per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti alimentari che costituirebbe un fattore positivo per le esportazioni sia di prodotti agricoli che di quelli agroalimentari che conquisterebbero quote di mercato crescente grazie al binomio tipicità-qualità. E’ importante in questo senso lavorare per la realizzazione di concreti strumenti per lo sviluppo occupazionale del settore agricolo e della promozione dei prodotti agroalimentari. Il blocco dei prodotti stranieri con validi provvedimenti è una prospettiva importante com’è importante e urgente l’applicazione di una legge sulle importazioni di prodotti stranieri che non rispetterebbero le normative sull’uso dei pesticidi e altri prodotti nocivi per la salute. E’ fondamentale, conclude l’on. Riccardo Minardo, un processo di riforma di politica agricola comune con le correzioni e gli aggiustamenti necessari che conduca alla definizione di una rigorosa strategia comune. Infrastrutture, tutela dell’ambiente e turismo sono gli elementi che se ben progettualizzati possono aiutare a dare maggiore slancio a tutto il settore agricolo e agroalimentare. (Foto di Giorgio Leggio)