Non si arrende il difensore di Veronica Panarello condannata il 17 ottobre 2016 a 30 anni di reclusione dal Gup di Ragusa per l’omicidio del figlio, il piccolo Loris, di 8 anni, e per l’occultamento del corpicino senza vita. Franco Villardita che ha già ottenuto il diniego dalla corte d’assise d’appello di Catania della riapertura del dibattimento, riproporrà la questione al termine della sua discussione. Lo ha annunciato stamattina poco prima che iniziasse l’udienza. “Al termine della mia discussione al processo – ha spiegato Villardita – riproporrò la richiesta della riapertura del dibattimento finalizzata alla nuova perizia psichiatrica che ci è stata negata in apertura del processo di secondo grado. La Corte in quel caso non è stata risoluta, si è espressa dicendo che allo stato rigettava la mia richiesta. Oggi alla luce della requisitoria dei pubblici ministero ritengo sia necessaria la perizia psichiatrica…”.
Oggi l’udienza del processo è iniziata con mezz’ora di ritardo. In calendario la la prosecuzione della requisitoria da parte dell’accusa che ha già chiesto la conferma della condanna di primo grado. Dopo l’intervento del sostituto procuratore generale Maria Aschettno oggi
è previsto quello del sostituto procuratore della Repubblica di Ragusa Giacomo Rota che affianca il Pg e che ha condotto l’inchiesta, sostenendo l’accusa di primo grado. Al termine sono previste le arringhe delle parti civili.
Il delitto del piccolo Loris avvenne nella loro casa di Santa Croce Camerina, nel Ragusano, il 29 novembre del 2014, con il ragazzino strangolato con fascette di plastica e il corpicino poi gettato nel canalone di contrada Mulino Vecchio.
(Fonte Repubblica.it)