L’Inps mette fine alla disomogeneità di giudizio tra le Commissioni medico legali e alle visite di revisioni per i minori con diabete.
Questo è stato possibile grazie alla stesura del documento “La valutazione a fini di invalidità civile e handicap del minore affetto da diabete mellito tipo 1: Linee guida”, redatto dal prof. Massimo Piccioni, docente di Medicina Legale all’Università Cattolica di Roma.
Inviato alla Commissione Medica Superiore dell’INPS, il Documento è stato poi trasmesso a tutti i Coordinatori Medico-Legali Regionali ed ai Responsabili delle UOC/UOS territoriali allo scopo di non effettuare inutili visite di revisione e omogenizzare il trattamento dei minori.
Più precisamente si chiede a tutte le Commissioni mediche territoriali di prevedere, per i minori con diabete, il riconoscimento automatico di tutte le prestazioni previste dalla legge per supportare i genitori nella faticosa opera di assistenza socio-sanitaria ai propri figli.
“Era ora” – ha dichiarato il Presidente Regionale della Federazione Diabete Sicilia, Dr. Michele Girone – “che arrivassero delle indicazioni chiare sul trattamento dei minori con diabete. Un atto di giustizia che pone fine a trattamenti difformi nel riconoscimento di prestazioni previste dalla legge”.
Una conquista frutto del rapporto di condivisione tra le Associazioni di persone con diabete, nelle loro diverse articolazioni, e le Istituzioni.
Nel Documento è stato, inoltre, inserito un messaggio dell’Istituto di previdenza alle Commissioni mediche: “Non si può non ricordare che, pur in altri ambiti e a fini diversi, la capacità di autodeterminazione da parte del minore sia esclusa prima dei 14 anni di età e debba essere valutata caso per caso tra i 14 e 18 anni, risultando presunta solo al raggiungimento della maggior età. Su tali presupposti, considerando prioritaria la tutela della salute e della sicurezza del minore e allo stesso tempo eccedente dalle possibilità della commissione valutatrice una compiuta valutazione sul suo grado di maturità, la Commissione Medica Superiore ritiene che per i minori affetti da diabete mellito tipo 1, si debba: 1. riconoscere in ogni caso la sussistenza di difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni propri dell’età, ai fini dello status di “minore invalido” e del conseguente diritto all’indennità di frequenza; 2. riconoscere in ogni caso la sussistenza della condizione di handicap con connotazione di gravità, con previsione di revisione al raggiungimento dell’età adulta. Tale orientamento oltre che soddisfare pienamente l’obiettivo più generale perseguito dalla Commissione Medica Superiore INPS di promuovere in ogni caso una valutazione medico legale fondata sull’evidenza clinica, garantisce al minore portatore di una malattia cronica, come è il diabete mellito, l’assistenza scolastica necessaria a permettergli la massima espressione delle sue qualità e capacità nell’ottica futura di un pieno inserimento nella società e nel mondo del lavoro”.
Infine, come sottolineato già nel 1992, in un documento congiunto dalla IDF (International Diabetes Federation) e dall’ISPA ( International Society for Pediatric and Adolescent Diabetes) “un bambino non può lottare per i suoi diritti. Pertanto è compito della società fornire aiuto al bambino e alla famiglia. Quest’aiuto dovrebbe includere risorse mediche, sociali e pubbliche”. (Manuale operativo per l’applicazione del ‘Piano sulla Malattia Diabetica’ in età pediatrica” SIEDP, febbraio 2014).
La FDS, con le sue Associazioni, vigilerà nei Territori affinché vengano rispettate le indicazioni di valore contenute nel Documento.