OPERAZIONE “MEDICINA”

 

 

La Squadra Mobile ha provato, con centinaia di intercettazioni e pedinamenti, che l’eroina veniva acquistata a Palermo, giungeva a Vittoria e poi veniva venduta sui mercati di Modica e Pozzallo.

Un uomo ed una donna risponderanno anche di estorsione; la donna facendo leva sul legame sentimentale con un suo ex, chiedeva denaro, unitamente al nuovo compagno, minacciando la vittima di morte.

Del gruppo faceva parte anche una donna, due sono i latitanti tunisini.

 

La Polizia di Stato – Squadra Mobile – ha eseguite 3 ordinanze di custodia cautelare emesse dal GIP presso il Tribunale di Ragusa, su richiesta del Sost. Proc. Dott.ssa Botti Valentina della Procura della Repubblica, a carico dei fratelli BIAZZO Giovanni nato a Ragusa il 01.06.1988 e BIAZZO Mirco nato a Ragusa il 06.04.1997 ed anche della Sig.ra ANCONA Generosa nata a Fasano il 17.05.1982.

 

LA GENESI

 

Gli uomini della Squadra Mobile di Ragusa, da attività info-investigativa apprendevano che l’eroina che veniva venduta a Modica e Pozzallo proveniva da Vittoria e pertanto veniva effettuato, nel mese di aprile del 2015, un mirato servizio antidroga, anche in considerazione del fatto che nell’ambiente circolava voce di droga tagliata male e che qualcuno poteva rimetterci la vita.

Dopo pochi giorni di osservazione della stazione degli autobus di Vittoria, veniva intercettata una coppia di tunisini che, a seguito di radiografie e perquisizione, veniva trovata in possesso di oltre 100 grammi di eroina.

Nell’occasione veniva tratto in arresto il c.d. “ovulatore”, soggetto che aveva materialmente il possesso della droga occultata nel retto ma, dagli accertamenti, emergeva fosse complice dell’altro giovane tunisino che si accompagnava a lui.

 

L’INDAGINE

 

Dalle immediate indagini tecniche sui telefoni dei due tunisini trovati in possesso dell’eroina si apprendeva che entrambi avessero decine di contatti con italiani residenti nel Comune di Modica e Pozzallo, pertanto l’attività investigativa veniva ampliata fino a giungere all’identificazione dei fratelli Biazzo e della compagna di Biazzo Giovanni Ancona Generosa.

Il giro d’affari dei destinatari della misura cautelare era sempre più in crescita ma al fine di porre un freno alle attività di spaccio, gli uomini della Polizia di Stato sono intervenuti nel corso delle indagini con sequestri e facendo arrestare dei correi che si trovavano in altre province siciliane, in special modo a Palermo, luogo da dove proveniva la droga.

Un momento delicato dell’indagine è stato vissuto durante l’estate 2015, quanto gli acquirenti lamentavano che l’eroina era stata tagliata male e aveva provocato gravi disturbi alla salute degli assuntori.

Quel momento, particolarmente delicato, è stato superato senza che nessun cliente riportasse danni permanenti ma, la fibrillazione tra i vari concorrenti al reato di traffico di sostanze stupefacenti, è servito perché ha fornito fondamentali riscontri all’attività di spaccio.

I clienti parlavano in codice di “medicina” (da qui il nome dell’operazione) per il mal di testa, asserendo di voler pagare anche il doppio se la cura avesse risolto il problema.

Quando poi i tunisini che rifornivano i modicani si approvvigionavano di droga più pura, lo comunicavano ai clienti rappresentando che la medicina adesso era quella buona; “si garantisce buona qualità; se è davvero diversa domani faccio tornare i miei amici per fare una prova”.

Centinaia i messaggi ricevuti dagli spacciatori, sia grossisti che c.d.
“di piazza”, tutti cercavano l’eroina ed in questi casi le indagini sono meno complesse perché gli eroinomani non riescono a controllarsi ed anche telefonicamente chiedono in modo quasi esplicito di avere della droga.

Durante le attività d’indagine, dalle intercettazioni telefoniche di Biazzo Giovanni e della compagna Ancona Generosa, emergeva in modo chiaro che i due avessero preso di mira un ex della donna per estorcergli del denaro. Se dapprima la donna simulava delle difficoltà economiche per farsi mandare del denaro, successivamente, avendo capito che l’uomo potesse conferire loro somme di denaro, decidevano di aumentare le richieste fino a quando la vittima non si rifiutava. In quel momento, i due, andavano su tutte le furie iniziando a minacciare di morte reiteratamente la vittima che in quel momento si trovava fuori regione “appena scendi ti faccio vedere io; adesso sono 5.000 se no ti ammazzo; appena torni diventano 10.000, adesso fai così perché siamo per telefono, appena ti prendo ti ammazzo; non scendere più perché ti giuro che ti ammazzo pezzo di merda; ti stai mettendo in un guaio più grosso di te, se continui così domani non arrivi a mezzogiorno”.

Centinaia i messaggi e le conversazioni con richieste estorsive ai danni di una vittima, colpevole solo di essere stato innamorato di una criminale senza scrupoli che pur di procurarsi del denaro lo aveva costretto a concedergli somme ogni qualvolta lei lo chiedesse con la complicità di Biazzo Giovanni che inizialmente si fingeva amico della Ancona per “spillare” denaro alla vittima.

Biazzo Giovanni ha una posizione più grave, se vogliamo di organizzatore dell’intera rete di spaccio sul versante modicano in quanto si avvaleva, per i fini predeterminati, del fratello e della compagna.

Nelle more delle indagini e prima che arrivasse il provvedimento di cattura a carico dei tre odierni arrestati, i due tunisini che si occupavano di rifornirli, entrambi residenti a Vittoria si sono allontanati dal territorio ibleo e sono tuttora in corso, indagini finalizzate alla loro cattura.

“La Polizia di Stato ha assicurato alla giustizia tre pericolosi criminali pronti a tutto pur di guadagnare denaro con la vendita di eroina ed in alcuni casi con minacce di morte reiterate al fine di ottenere somme di denaro. L’attività di contrasto della Squadra Mobile di Ragusa è indirizzata sia a contrastare le grandi organizzazioni criminali che il c.d. spaccio al dettaglio, ma il fine è unico, ovvero la salvaguardia della salute dei più giovani”.