Alla fine, nonostante il fuoco di fila aperto sommariamente contro gli Amministratori e le realtà comunali, e in primis contro Nello Di Pasquale Sindaco di Ragusa, che si sono intestati la battaglia nei territori a difesa del principio della CONCERTAZIONE, assolutamente necessaria per la definizione e l’approvazione di un Piano così importante e risolutivo per ogni forma di attivita’ economica presente nell’ambito della Provincia, il Tar ha dato loro ragione e ha annullato il Piano è paesistico, invitando alla sua rielaborazione sulla base dei sani principi della condivisione e della partecipazione.
Abbiamo messo in evidenza l’assoluta negatività del Piano d’Ambito Macconi, che nei fatti condannava la serricultura della fascia costiera all’imbalsamazione e alla morte, cancellando in un solo colpo 50 anni di economia agraria di questo territorio. Solo il Sindaco di Vittoria si rifiutava, per una manciata di voti, di muoversi per difendere i propri cittadini, ai quali si ripeteva in maniera farsesca che non esisteva alcun problema reale.
Diversamente dalla linea forte e impegnata del Sindaco di Ragusa, che convocava personalmente nel cuore della notte centinaia e centinaia di allevatori, per difendere il diritto sacrosanto delle Comunità locali a definire in concertazione il destino del proprio territorio, il Sindaco di Vittoria scaricava, al solito, la vicenda sulle spalle gracili di altri amministratori, puntualmente smentiti dalle sue dichiarazioni.
Rivendichiamo il merito di avere lottato in controtendenza rispetto alle stupefacenti omissioni dell’Amministrazione di Vittoria, che fa cause propagandistiche solo per perderle, come nel caso della Panther, omettendo di fare il suo dovere, come gli altri Sindaci, quando invece c’è da difendere l’agricoltura e le campagne, bloccate e paralizzate dal Piano Paesistico, ora cancellato.
Bisogna ora attrezzarsi per tutelare la fascia costiera, garantire con un nuovo Piano paesistico lo sviluppo della serricultura e del turismo dell’area vittoriese, che sono la base dell’economia di questo territorio, ed evitare di nuovo gli errori commessi la prima volta, allorquando la proposta del Piano paesistico veniva lasciata a marcire nei cassetti di questa amministrazione comunale.
Per questo occorre subito convocare il Consiglio comunale per avviare un confronto di merito sulle forme di tutela compatibile che possiamo e dobbiamo realizzare.