Paesaggi Aperti al Castello di Donnafugata

Questo sabato 12 ottobre dalle 15.00 alle 20.00 presso il Castello di Donnafugata si terrà l’incontro “Paesaggi Aperti al Castello di Donnafugata”: primo dei seminari di monitoraggio del progetto di ricerca “Paesaggi Aperti. Comunicazione, partecipazione, empowerment delle comunità”, realizzato in Sicilia dall’Istituto Nazionale di Architettura IN/Arch con la sezione territoriale IN/Arch Sicilia e finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca grazie al bando FRES “Fondo per la ricerca in campo economico e sociale” annualità 2021-22.

L’evento al Castello di Donnafugata è organizzato dall’Istituto Nazionale di Architettura IN/Arch con la sezione territoriale IN/Arch Sicilia in collaborazione con il Comune di Ragusa, il Castello di Donnafugata, il Museo della Moda e del Costume, l’Ordine e la Fondazione degli Architetti PPC della Provincia di Ragusa. Nel condividere gli esiti del progetto di ricerca, il primo seminario “Paesaggi Aperti al Castello di Donnafugata” propone una occasione di confronto volta a favorire lo sviluppo di future collaborazioni e di nuovi progetti con focus particolari sulla Sicilia. In programma anche una visita guidata, a cura dell’architetto Giuseppe Gurrieri, al museo del costume – Mudeco, di cui è stato progettista insieme a Nunzio Sciveres.

Si parte alle ore 15.00 con la registrazione dei partecipanti e la visita al Castello ed ai Giardini di Donnafugata. A seguire, dopo i saluti istituzionali, Mariagrazia Leonardi (presidente IN/Arch Sicilia) e Lucia Pierro (consigliere IN/Arch Sicilia) introdurranno il progetto PAESAGGI APERTI agli intervenuti e si passerà quindi la parola ai progettisti del Workshop di rigenerazione urbana “Paesaggi Aperti per riabitare Favara”, caso studio affrontato nel corso del progetto di ricerca pensato per valorizzare culture e competenze locali mediante un processo multidisciplinare di formazione e comunicazione delle conoscenze volto a implementare le “comunità di patrimonio” e, utilizzando pratiche collaborative nel paesaggio che rileggono l’esperienza comunitaria sviluppata in Sicilia da Danilo Dolci a partire dagli anni ’50 con l’obiettivo di valorizzare culture e competenze locali rafforzando la complessa rete di relazioni fisiche, economiche e sociali che attraversano questi territori.

Lillo Giglia; Giovanni Fiamingo, Giovanna Russo, Domenica Benvenga (NextBuild); Salvo Terranova, Giorgia Testa, Arianna Lo Re (lineaT studio); Francesco Moncada e Mafalda Rangel (Moncada Rangel) e Lucia Pierro (AutonomeForme.Architettura), progettisti del caso studio “Paesaggi Aperti per riabitare Favara”, condivideranno la proposta di rigenerazione urbana del sistema urbano che si snoda lungo Via Reale, uno degli assi del centro storico di Favara oggi reso sempre più degradato e inaccessibile a causa dell’abbandono di gran parte delle abitazioni e dei vari crolli determinati da decenni di incuria. Ciò malgrado Via Reale, come altre parti del centro storico di Favara, preserva ancora il suo riconoscibile patrimonio di memoria ed un disegno urbano tuttora organicamente visibile caratterizzato dalla continuità tra spazio esterno e spazio interno, tra strada, corti e manufatti formando il tessuto connettivo compatto della città antica. Si tratta quindi di una condizione feconda per delineare nuove strategie di ri-generazione urbana capaci di ri-abitare e ri-gnificare i luoghi affrontando in modo sistemico – e con audacia – le sfide del degrado urbano, dei cambiamenti climatici, del declino demografico e dell’integrazione sociale dei migranti.

Seguirà quindi un confronto guidato da Ignazio Lutri (consigliere IN/Arch Sicilia) e Francesco Nicita (presidente Fondazione Ordine Architetti PPC Ragusa) con le associazioni presenti nel territorio provinciale ragusano e in particolare con i promotori dei progetti di rigenerazione urbana BITUME, Modicaaltra e Tessere Cultura – Bassi Comunicanti. L’incontro sarà moderato da Maurizio Caudullo (Vice Presidente IN/Arch Sicilia) ed offrirà l’occasione per approfondire alcune tra le più significative esperienze di rigenerazione e partecipazione sviluppate nel territorio ragusano.

Bitume è infatti il progetto di arte pubblica che in cinque anni ha attraversato la città di Ragusa innescando una riflessione sullo spazio urbano e il bene comune; Modicaltra è il processo inclusivo di cittadinanza attiva promosso da un gruppo di cittadini e cittadine che, ispirandosi ai valori costituzionali, stanno attivando una serie di interventi di rigenerazione urbana e innovazione sociale che riguardano le campagne, il centro storico e le periferie di Modica; Tessere Cultura – Bassi Comunicanti è il progetto volto a valorizzare i beni pubblici di Ragusa e le attività delle associazioni giovanili locali per offrire ai giovani nuove opportunità di aggregazione, espressione culturale e produzione creativa all’interno di spazi pubblici di alto valore culturale.

Paesaggi Aperti” parte dalla consapevolezza che la Sicilia – con la sua dimensione mediterranea, isolana ma non isolata – può offrire un terreno di prova ove sviluppare pratiche di empowerment e coinvolgimento delle comunità che rendano possibile la scoperta e costruzione di nuovi “Paesaggi Aperti” al cambiamento e all’ascolto reciproco. I seminari di monitoraggio costituiscono in tal senso una importante tappa del progetto di ricerca “Paesaggi Aperti” poiché permettono di intessere una importante rete di scambio e confronto sulle esperienze di partecipazione sociale e di rigenerazione recentemente attivate nell’isole. Dopo questo primo seminario di monitoraggio sono infatti previste ulteriori seminari a Enna e Siracusa.

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