Dopo l’inaugurazione, il 15 marzo scorso, della “panchina Lilla” nell’area di ingresso dell’Ospedale “Maggiore” di Modica, il club di Modica promuove, come peraltro annunciato, una conferenza sul tema: “Anoressia e bulimia: come, quando e perché”. L’appuntamento è per martedì 25 marzo alle ore 11.30 nell’aula magna del Liceo Classico “Galilei-Campailla” a Modica. Il programma prevede […]
“Paghi o arrestiamo tuo figlio”: truffa sventata da un’anziana, arrestato un giovane di Ragusa
24 Mar 2025 10:30
“Tuo figlio ha causato un incidente mortale. Se non paghi subito, lo arrestiamo”. Una telefonata agghiacciante, fatta per colpire al cuore, per destabilizzare, per estorcere. Ma questa volta il copione dei truffatori non ha funzionato. E a mandarlo in frantumi è stata proprio la lucidità e il sangue freddo di una donna di 80 anni, vittima designata ma tutt’altro che ingenua. Anzi, determinata a non farsi ingannare.
La vicenda si è svolta a Catania, ma coinvolge direttamente anche Ragusa: tra i due arrestati dalla polizia, infatti, c’è anche un giovane di 26 anni originario della città iblea, ritenuto parte di una vera e propria organizzazione criminale specializzata in truffe agli anziani. Tutto era stato studiato nei minimi dettagli. Al telefono, l’anziana si è sentita dire che suo figlio era stato coinvolto in un grave incidente stradale, in cui era morta una donna incinta. Subito dopo, hanno preso la parola un sedicente avvocato e un presunto giudice, che hanno confermato la gravità della situazione e chiesto con insistenza denaro e gioielli per “evitare l’arresto del ragazzo”.
Ma la donna, che nei mesi precedenti aveva partecipato alla campagna informativa “Insieme per la sicurezza” promossa dalla questura di Catania, ha riconosciuto subito le dinamiche della truffa. Ha finto di stare al gioco, mantenendo la calma, e nel frattempo ha avvisato la figlia con un messaggio, chiedendole di chiamare la polizia. Gli agenti sono intervenuti tempestivamente: il primo truffatore, un uomo di 44 anni con precedenti per reati simili, è stato arrestato mentre suonava alla porta della vittima per ritirare “il pacco”. Poco dopo, è arrivato anche il secondo emissario, il 21enne catanese, che ha fatto la stessa fine. Il ragusano, considerato uno dei promotori del sistema, è stato invece raggiunto da un provvedimento di custodia cautelare in carcere. Le indagini hanno fatto emergere uno schema organizzato e ben rodato: una centrale che smistava ordini tramite sms ai “riscossori”, con una percentuale garantita sul bottino, spesso a carico di persone anziane e sole. Una rete spietata, fatta di ruoli assegnati e collaudate finzioni. Ma questa volta qualcosa è andato storto. E grazie al coraggio di un’anziana che ha saputo usare la testa prima del cuore, la truffa è saltata.
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