Palloncini colorati liberati verso il cielo. E poi gli striscioni dei tifosi del Ragusa Calcio, del gruppo “Manicomio”. Tanti messaggi. E alla fine della messa una commovente lettera. Così, in migliaia, hanno voluto ricordare e salutare, per l’ultima volta, Simone Gulino e Giorgio Licitra. In piazza, a semicerchio, si sono sistemati i tifosi e al centro le due bare. Poi sul sagrato della cattedrale di San Giovanni Battista, nel cuore di Ragusa, la folla la lasciato andare tanti palloncini colorati per ricordare la solarità di questi due giovani, le ultime vittime, insieme a Mirko Mezzapesa di Lentini, della “strada della morte”, la Ragusa – Catania di cui si attendere il raddoppio. Dolore e rabbia tra i familiari, i parenti, gli amici, la collettività. Come abbiamo riportato nel precedente articolo sui funerali di stamani, a fine messa c’è stato lo spazio per la lettura di una lettera di un’amica, interamente dedicata a Simone, mentre per Giorgio ancora una volta i cori degli ultras in piazza.
contribuzione foto Giampaolo Battaglia
ARTICOLO: In migliaia ai funerali stamani a Ragusa
La lettera
“La tua mamma mi ha chiesto vorrei che si parlasse di Simone, in chiesa vorrei trovare il modo di farlo.. non so come trovare le parole. Non so se sono le parole giuste, quindi sono venuta da te consigliata da una nostra buona amica. Sono venuta al lavaggio da Simone, è la prima volta che vengo qua con la consapevolezza di non trovarti fisicamente. Chi è Simone Gulino? È follia, il sorriso, la spensieratezza, la grinta la testardaggine, la forza… quella grinta che davi anche a me.. Si fratellino, anche se begli anni sei diventato un fratellone: le tue mani grandi grandissime… Quando arrivava Simone Gulino si sentiva: eri luce che abbagliava davvero, tanto che qualche volta, amore mio, abbagliava anche te. Eri bello e dannato, con quel ciuffo quanti cuori hai spezzato, e quanti errori hai fatto tanti, tantissimi, come tutti, la differenza è che a te li ho visti pagare tutti, anche i nostri. Dovevamo proteggerti, ma tu ci hai superato…Se ci pensi in 27 anni hai fatto tanto, tantissimo. Come ha scritto qualche amico tuo, sei morto come le star, ma tu eri una star. Simone era un attore americano. Sapevi farti amare e odiare con una velocità tale che mi lasciavi senza parole, hai fatto uno scacco matto a tutti, senza parole. Un po’ di Simone Gulino l’hai lasciato a ognuno di noi. La vostra è stata una partenza inprovvisa, senza preannuncio. Buon viaggio ragazzi, che siate da esempio per ciascuno di noi quando schiacciamo il pedale a tavoletta”.