“Quest’anno rischiamo più che mai che l’8 marzo rimanga un appuntamento con la memoria vuoto e retorico”. E’ quanto afferma la senatrice del Pd, Venera Padua, assieme alle altre senatrici e agli altri senatori democratici che hanno condiviso in maniera forte una riflessione su quanto sta accadendo. “La riforma della legge elettorale è, in queste ore – dice Padua – in discussione alla Camera, ma il tema della pari rappresentanza di genere nelle liste è stato accantonato, pur essendo oggetto di numerosi emendamenti trasversali. Un accordo deve essere trovato. E’ inaccettabile che una questione che riguarda da vicino la democrazia nel nostro Paese sia ritenuta marginale dal Parlamento ‘più femminile’ della storia d’Italia. Sarebbe paradossale che misure per un’equa rappresentanza di genere tra gli eletti fossero contenute nelle leggi elettorali delle assemblee elettive a tutti i livelli di governo, tranne che nella normativa più importante, quella per l’elezione dei parlamentari”. Padua aggiunge: “E’ per questo che chiediamo a tutti di affrontare con urgenza il tema: su una questione così importante per il futuro del Paese non possiamo permetterci arretramenti rispetto al percorso di qualificazione della rappresentanza raggiunto negli ultimi anni con il concorso di tutte le forze politiche. Sarebbe inaccettabile se la nuova legge elettorale penalizzasse le donne, cioè la maggioranza del Paese; una mancanza così grave qualificherebbe la tanto attesa riforma come inadeguata e non europea”.