Devo dire che Mara mi ha sempre consigliato di dimostrare sul palco, dal vivo, non solo di avere la voce ma di sapermi muovere, che è importante la componente fisica. E al Forum è stato impossibile restare fermo! Ho cercato anche col corpo di comunicare il mio messaggio e di essere molto più emozionante anche con i gesti. Ho percorso quasi tutto il palco avanti e indietro e forse a casa è arrivato anche quello.
Ho sentito che accanto avevo un pubblico immenso che mi stava dando qualcosa: se fossi rimasto timido e inerme non avrei portato a casa un risultato positivo. Ho voluto cavalcare l’emozione di quell’onda ed è stata una festa bellissima: ho tirato fuori quello che sentivo.
È stato tutto step by step, un percorso in crescita, una presa di coscienza con il palco e con il pubblico. Il cerchio si è chiuso forse alla sesta puntata, quando abbiamo riproposto l’inedito e c’è stata la possibilità di esprimere una nostra preferenza con una cover. Lì mi è tornata un po’ la voglia di scommettere come alle audizioni: per questo ho scelto un brano ultra pop come Million Reasons di Lady Gaga che mi ha dato la possibilità di dare un’immagine nuova. Ne sono soddisfatto.
Che cosa hai cercato in questa nuova immagine più pop?
Sicuramente mi diverto di più giocando e sperimentando: è quello che mi entusiasma di più e credo che anche al pubblico piaccia. Penso che sia la strada giusta.
A chi dedicheresti la vittoria?
La dedico a due persone: Fortunato Zampaglione, l’autore del mio inedito In the Name of Love, che ha saputo identificarmi con un brano che è come un mio vestito perfetto. E, poi, a mio nonno che è venuto a mancare in questi due mesi e mi ha seguito in una maniera certamente un po’ diversa.
Sei un artista che ha un appeal molto internazionale: l’estero potrebbe essere nei tuoi piani?
Sì, c’è in cantiere l’idea di portare la mia musica anche fuori dall’Italia e quindi la via internazionale la terremo sempre in conto. Però, voglio anche cantare in italiano e sperimentare nella mia lingua.