Tra storia, arte miti e leggende del territorio ibleo una piece ideata e scritta da Massimo Leggio e Valentina Ferrante con Federica Bisegna, Vittorio Bomaccorso, Filippo Brazzaventre, Velentina Ferrante, Massimo Leggio e Indiana Petrone. Un mix straordinario che vale la pena di seguire. Supporto delle musiche, con Luigi Cosentino alla fisarmonica, Vincent Miglliorisi con strumenti a plettro e Marco Pluchino alle percussioni. I costumi sono di Anna Maria Patti, le musiche originali manco a dirlo di Vincent Migliorisi e la regia di Massimo Leggio. Siccome non conosciamo questo lavoro prendiamo a prestito la nota di regia. L’incantevole giardino nasce come rappresentazione itinerante, ideata e concepita per gli spazi del giardino del Castello di Donnafugata. La compagnia (attori, cantanti, musicisti) condurrà il pubblico in un percorso fantastico nel cuore verde del castello, legando ed intrecciando tra di loro le notizie, le curiosità, ma soprattutto le testimonianze storiche del territorio ibleo, alternandole ad una scelta di brani selezionati dal ricco panorama del teatro di tutti i tempi: da Aristofane a Shakespeare, da Pirandello a Verga, da Lanza a Bufalino. L’itinerario prevede 4 stazioni che affrontano ciascuna un tema diverso: la Storia, il Potere, il Mistero, l’Amore. Il cammino all’interno del territorio si condensa così in un luogo che diventa lo sfondo, il palcoscenico e il contenuto stesso dell’azione e pertanto attraversato in tutte le direzioni: Le dinamiche e le relazioni sociali; L’identità come processo: chi eravamo, chi siamo; La nostra storia; La possibilità di esplorare le dimensioni al confine tra buio e luce, tra sogno e realtà; Tutto diventa dunque un potente strumento di gioco, di cui ci si serve per smontare e rimontare le sequenze del reale: il linguaggio, i significati, gli usi, le situazioni di vita; Permette di riempire gli schemi rigidamente prefissati e scoprire così risorse ed energie latenti. Una passeggiata che diventa un piccolo viaggio nella memoria e nella ricerca (inesausta e mai definitiva) della nostra identità.