PASSERA’ LA DOPPIA PREFERENZA DI GENERE ALL’ARS?

“Clima teso all’Ars. Seduta sospesa e conferenza dei capigruppo convocata. Dopo le comunicazioni del presidente Crocetta sui nuovi assessori, il presidente Giovanni Ardizzone, ha sospeso la seduta e ha convocato la conferenza dei capigruppo per cercare una soluzione condivisa sul disegno di legge per la doppia preferenza di genere. L’aula riprenderà i lavori tra circa un’ora. Il presidente Ardizzone ha aperto la seduta straordinaria di Sala d’Ercole con all’ordine del giorno il disegno di legge in materia elettorale e le comunicazioni del governatore Rosario Crocetta sulla sua giunta. Ai banchi del governo ci sono anche i due nuovi assessori Michela Stancheris (Turismo) e Mariarita Sgarlata (Beni culturali)”.

Sospesa la seduta, diversi gli emendamenti, e c’è ancora qualche deputato contrario:le donne sono scomode , diminuiscono i seggi, quindi questo significa concorrenza. Ma chi sono i partiti contrari su cui Rosario Crocetta tuona dicendogli che si dovranno assumere le responsabilità, in caso di bocciatura della legge? In tal senso aspettiamo notizie, e speriamo di elencare sia i partiti contrari, sia i deputati contrari essendo il voto palese.

Le donne sono il 51 % degli elettori, e con questo dato si presume che tutti dovranno fare i conti.

«APPROVARE SENZA INDUGIO» è la posizione dell’ IdV che si rende disponibile a sostenere ogni iniziativa finalizzata a dare voce e visibilità alle donne e a promuovere tutte le politiche di genere, da qualsiasi parte provengono». Lo afferma il responsabile nazionale enti locali dell’Idv, Ignazio Messina. «L’Ars – aggiunge Messina – deve approvare, senza indugio, la modalità più sicura per garantire effettivamente la parità di opportunità di genere e dissentire da chi pensa che ciò favorirebbe il voto di scambio, attraverso l’introduzione di un metodo perfetto per controllare i consensi». «Sono altre le soluzioni da adottare per impedire a corrotti, collusi, imputati e indagati, di entrare nelle istituzioni e non certo quella di limitare alle donne la possibilità di fare politica».

Dalla I commissione è arrivato il via libera alla doppia preferenza di genere, al 4% come soglia di sbarramento per le liste nei consigli comunali e alla doppia scheda per l’elezione del sindaco e dei consiglieri», si legge nella nota, che aggiunge un commento di Forzese: «Abbiamo fatto un ottimo lavoro, anche grazie al contributo del presidente Crocetta. Per l’Aula del pomeriggio il presidente Ars Giovanni Ardizzone potrà quindi operare conoscendo il parere della Commissione legislativa sul testo. Ringrazio anche i deputati grillini per avere condiviso l’emendamento sulla doppia scheda per le elezioni comunali. Ovviamente rimarrà il simbolo sulla scheda del sindaco».

– Ma poco dopo è il deputato del Pds-Mpa, Vincenzo Figuccia, componente della commissione Affari istituzionali, a consegnare una nota alle agenzie, in cui chiede le «dimissioni di Marco Forzese da presidente della prima commissione e chiarimenti al presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, per le anomalie regolamentari che hanno contraddistinto i lavori della prima commissione impegnata sul ddl elettorale». «Forzese e Ardizzone la smettano di fare come il gatto e il topo», afferma Figuccia, che ha chiesto agli uffici della commissione «di sapere se è stato rispettato il regolamento». «La commissione aveva già esitato un testo che prevedeva la doppia preferenza di genere, la riduzione dello sbarramento al 4% e limiti per i rimborsi ai consiglieri – dice il deputato – Poiché il Pd e anche il governo volevano snellire il ddl lasciando solo la doppia preferenza hanno chiesto e ottenuto il ritorno del testo, già votato, in commissione. Una forzatura vera e propria».

Sono 42 gli emendamenti presentati in Commissione all’Ars. «Speriamo che oggi sia la volta buona in aula per il disegno di legge che prevede la doppia preferenza di genere. Se il ddl si limita a essere più un problema di diritti civili che di riforma elettorale», ha detto Crocetta, «qualche possibilità di passare in aula ce l’ha. Invece se diventa l’occasione per presentare centinaia di emendamenti che non c’entrano niente con il doppio voto di genere, si finirà per volere fare in poche ore una legge elettorale che non sarebbe un capolavoro».