PD CIRCOLO “RINASCITA DEMOCRATICA” DI RAGUSA: “NOI NON ABBIAMO ABBANDONATO L’IDEA DI CENTRO STORICO

Stimolante incontro al circolo “Rinascita Democratica” del Pd di Ragusa. Gli iscritti e i simpatizzanti interessati alla questione centri storici sono intervenuti per continuare a confrontarsi sull’idea che il Pd ha di centro storico. Già in precedenti incontri con il prof. Giorgio Flaccavento c’eravamo occupati del problema affrontando la tematica relativa al teatro della Concordia. Stavolta, rispetto ai numerosi argomenti da trattare che ci siamo riproposti di affrontare nei prossimi incontri, l’incontro ha centrato la propria attenzione sull’esame del progetto di riqualificazione di via Mariannina Coffa, tratto corso Vittorio Veneto – Ponte Padre Scopetta, oggetto di discussione in Commissione Centri Storici lo scorso 28 febbraio.

Il prof. Flaccavento, che rappresenta il Pd in commissione, ci ha illustrato la proposta dell’Amministrazione per questa via di fondamentale importanza per il centro storico superiore. Quest’arteria stradale infatti, già sottoposta a sperimentazione di pedonalizzazione, ci fornisce una visione continuativa, partendo da piazza S. Giovanni, passando per via Coffa e il ponte Vecchio, sino ad arrivare fino a Piazza Cappuccini, di come sia possibile vivere in modo alternativo il Centro Storico.

La Commissione ha analizzato la proposta e ha ritenuto di bocciare il progetto per vizi di processo decisionale. Ma al di la di questo il prof. Flaccavento  ha evidenziato una insufficiente attenzione all’ integrazione di tutta questa zona e all’idea di continuità e di conservazione della memoria del centro storico. Solo con la partecipazione popolare e quindi dei cittadini si può arrivare ad una visione condivisa dei centri storici; a breve organizzeremo un convegno aperto, insieme ad altre associazioni interessate al problema, per individuare le migliori soluzioni che coniugano le esigenze di tutela del territorio e di fruibilità da parte selle persone.

Inoltre, rispondendo all’invito di Alessandra Sgarlata, che ha coordinato l’incontro, Roberto Allegrezza della rete dei Centri commerciali naturali, ha condiviso una riflessione su un modo nuovo di vedere il commercio facendo un salto in avanti con l’immaginazione per poter progettare la Ragusa del futuro.

Allegrezza ha parlato di quartieri a tema per dare risposte alla specializzazione che oggi il mondo ci chiede: necessita individuare nuovi stili di vita e non guardare solamente all’economia di un tessuto urbano. La relazione umana al centro dell’opera quotidiana: non più progetti economici ma sociali e non solo per il nostro territorio ma per il mondo. Si deve puntare a progettare un modello di sviluppo della persona in relazione con il territorio, con l’Europa e con il mondo. 

Questo è un modo per combattere le rilevanti minacce del prossimo futuro: le doppie identità del web, commercio elettronico compreso, e l’innovazione tecnologica che se non saputa utilizzare al meglio, creerà crescita senza occupazione determinando una vera e propria emorragia dei posti di lavoro ed conseguente disorientamento sociale.
Necessita con urgenza creare consapevolezza e progettualità oltre ogni elementare immaginazione. Occorre possedere una nuova visione della relazione umana, per concretizzarla nella vita di tutti i giorni. Ricchi di significato i risconti provenienti dai due consiglieri comunali del Pd Giorgio Massari e Mario D’Asta che credono, come tutto il PD nella sua generalità, nel centro storico e nella sua riqualificazione e che col loro impegno consiliare faranno di tutto perché il centro storico ritorni ad essere il cuore pulsante della nostra comunità ragusana.

Il dibattito stimolante e intenso ha visto tra gli altri l’intervento dell’architetto Fabio Capuano già componente in passato della commissione centri storici che, in condivisione con il prof. Flaccavento, ritiene che sia importante mobilitare su queste problematiche le migliori professionalità senza il timore, in caso di insufficienza di risorse interne al Comune di rivolgersi all’esterno perché non bisogna rischiare “di fare tutto tanto per farlo” ma dobbiamo pensare sempre a cosa lasceremo ai nostri figli.