Riflettori puntati sugli Emirati Arabi Uniti e sulla Germania. Un focus necessario per comprendere quali quote di mercato è ancora possibile acquisire nel contesto di un processo di internazionalizzazione che può interessare da vicino anche le cooperative siciliane operanti nel settore dell’agroalimentare. Sono alcuni dei nodi specifici affrontati questa mattina in occasione della seconda giornata del corso di formazione specialistico per il rafforzamento della capacità delle imprese cooperative ad operare sui mercati internazionali che da ieri si sta svolgendo a Ragusa e che proseguirà sino a domani. Gli interventi dei relatori Gianpaolo Bruno, direttore Ice Dubai, e di Martina Mattivi, Trade analyst assistant settore food Ice Berlino, sono serviti a chiarire nel dettaglio quali i percorsi da attuare allo scopo di concretizzare gli obiettivi prefissati. Ragusa è stata scelta dal ministero dello Sviluppo economico, assieme a Torino, Milano e Cagliari, per ospitare una iniziativa di rilievo che, attraverso l’Agenzia Ice e in collaborazione con l’Alleanza delle cooperative italiane, si rivolge in particolare alle cooperative operanti nei seguenti settori merceologici: agroindustria e logistica integrata per l’export di prodotti agroalimentari; canali di distribuzione sia Gdo che Horeca; analisi della concorrenza, potenzialità di penetrazione del prodotto italiano, punti di forza e di debolezza dell’offerta italiana; suggerimenti di marketing per la penetrazione dei prodotti. E la presenza di rappresentanti di coop provenienti anche dal Nord Italia testimonia la perfetta riuscita dell’appuntamento. Tra gli ospiti di questa mattina anche Antonello Ciambriello, responsabile nazionale dell’Ufficio per le politiche di internazionalizzazione e mercati di Confcooperative. “L’obiettivo di questa tre giorni – sottolinea – è fare in modo che si possa recuperare il terreno perduto proprio nel campo dell’internazionalizzazione visto che le strutture cooperative nascono per dare risposte al territorio. Oggi abbiamo a che fare con le dimensioni e i prodotti ottimali per cui si può guardare all’estero in maniera più strutturata e strategica. Dal punto di vista dell’agroalimentare, Ragusa e il territorio del Sud-Est siciliano più in generale possono contare su aziende straordinarie, che hanno molto da dire e che, soprattutto, possiedono gli standard qualitativi che consentono loro di affrontare i mercati internazionali. Sono, comunque, aziende che necessitano di approfondire determinate dinamiche, di conoscere, per così dire, i trucchi del mestiere affinché quel tipo di mercato possa essere affrontato nella maniera migliore. Riteniamo che le aziende possano appoggiarsi a consulenti come e quando vogliono ma devono pure crescere al loro interno, mettersi nella condizione di potere valutare, conoscere e capire per affrontare in maniera diretta questi tipi di mercato”. Il corso specialistico prosegue anche domani, giovedì 26 gennaio, con la presenza di Corrado Cipollini, direttore Ice Stoccolma. Di mattina l’attenzione sarà focalizzata sui mercati svedesi, nel pomeriggio in primo piano la Danimarca.