Petrolchimico di Siracusa: “Scongiurare il disastro sociale ed economico per la Sicilia”

Ormai, la crisi è conclamata e c’è solo da evitare il peggio. La paventata crisi del petrolchimico di Siracusa, dovuta all’inasprimento delle sanzioni russe a causa della guerra in Ucraina e alle dimissioni del numero uno della Lukoil, ha determinato un clima di incertezza in tutta la zona dell’area industriale di Siracusa e a Priolo in particolare, dove l’impianto sorge.

Secondo gli esperti, se la crisi dovesse continuare, migliaia di posti di lavoro sarebbero a rischio e inoltre si comprometterebbe in modo serio il Pil dell’isola che dipende, per un buon 20%, proprio dal petrolchimico di Siracusa.

La Regione siciliana, conscia di ciò che si sta profilando all’orizzonte, ha deciso di scrivere al ministro dello sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti. Lo ha fatto l’assessore alle attività produttive siciliane Mimmo Turano chiedendo di scongiurare “un vero e proprio disastro sociale ed economico per la Sicilia”.

A Giorgetti, è stato chiesto che venga riconosciuta la crisi e che vengano prese a livello nazionale delle iniziative per tutelare il petrolchimico.

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