Il segretario Salvatore Di Falco interviene a seguito dell’approvazione, da parte del Consiglio Provinciale del piano triennale delle opere pubbliche che ha lasciato fuori il territorio di Vittoria.
Dichiara Di Falco: “Vittoria ancora una volta viene dimenticata dalla Provincia. Nessuna opera è stata inserita nel piano triennale delle opere pubbliche e il nostro territorio è stato ancora una volta estromesso, volutamente e dolosamente. A difenderlo il consigliere Fabio Nicosia, unico rappresentante dell’opposizione presente e unico voto contrario espresso ad un piano che vede la maggior parte degli interventi concentrati, come sempre, nel versante Ragusa-Modica-Scicli.
Ancora una volta i consiglieri e gli assessori di quella parte della provincia iblea sono riusciti a far valere la propria forza e difendere i propri territori. Ci chiediamo invece dove sono stati i consiglieri della maggioranza e gli assessori provinciali di Vittoria? Abbassano la testa e obbediscono. Questi sono i personaggi che poi nella propria città sfacciatamente vengono a millantare impegno e risultati prendendo letteralmente in giro i propri concittadini e, peggio ancora i propri elettori. Insomma grandi presenti quando si deve sproloquiare, ma grandi assenti nei momenti importanti.
Come intende giustificarsi Incardona. Perché non alza la voce con i referenti politici che lo appoggiamo visto che ancora una volta è stato certificato che gli interessi di costoro non sono diretti verso la città? Come intendono giustificarsi gli assessori Minardi e Terranova rispetto alla loro totale assenza di forza politica in giunta, sia nella predisposizione del piano triennale che nell’esito della votazione. Paradossale e ridicola, in particolare, appare la presa di posizione di Terranova che arriva a dare la colpa agli elettori perché a suo dire non avrebbero votato rappresentanti del centrodestra del versante ipparino in numero sufficiente. Evidentemente dimentica che da anni vincono le elezioni in provincia e che oggi chiudono una fase in cui hanno dato piena dimostrazione della loro totale inefficienza. Perché non si dimettono se hanno coraggio”.