PIENA LUCE SU UN OMICIDIO DEL 1987 IN DANNO DI GALLO SALVATORE

Militari del dipendente Nucleo Investigativo, in data odierna, notificavano, nelle case circondariali di Siracusa e Bologna, dove erano già reclusi per altri reati, una  ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Corte di Assise di Siracusa su richiesta della Procura Distrettuale di Catania – Dr. Luigi Lombardo – nei confronti di: GRANATA Sebastiano, siracusano di 55 anni, pregiudicato; SCOTTOLI Francesco (nella foto), siracusano di 55 anni, pregiudicato, per il reato di omicidio in concorso, in danno di GALLO Salvatore.

In data 18 febbraio 1987 in contrada Madonna della Salute di Vittoria alcuni individui armati di pistola irrompevano all’interno di un deposito di generi alimentari di proprietà di Gallo Salvatore ed esplodevano nei suoi confronti due colpi d’arma da fuoco che lo centravano in pieno volto, dissimulando una rapina. Gli odierni provvedimenti scaturiscono e completano un quadro investigativo che,

nel corso degli anni, aveva già portato ad una prima tranche di condanne, alcune delle quali già passate in giudicato, che per tale omicidio vedeva imputati DOMINANTE Carmelo, i fratelli CARBONARO Bruno, Claudio e Silvio di Vittoria nonché SCORPO Salvatore, CAMERATA Giuseppe e SCHIAVONE Salvatore, questi ultimi appartenenti al clan “SCHIAVONE” di Siracusa. Le ulteriori risultanze investigative, corroborate dalle concordanti e complete dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia quali DE CAROLIS Antonio, PALUMBO Massimo e SCORPO Salvatore del clan siracusano “SCHIAVONE” e dai fratelli CARBONARO dell’omonimo clan vittoriese, acclaravano l’ambito in cui venne pianificato ed eseguito l’omicidio suddetto ed i vari ruoli ricoperti da tutti i malavitosi sopra indicati.

In particolare si è potuto inconfutabilmente accertare che i vittoriesi, nel cui ambito era maturata l’idea di eliminare il loro capo GALLO Salvatore, per motivi di leadership, si erano rivolti ai siracusani, con i quali intercorrevano diversi affari illeciti, al fine di evitare eventuali ritorsioni degli altri componenti della famiglia GALLO. Alla luce delle precedenti risultanze la Corte d’Assise di Siracusa, dopo circa un anno di processo, a seguito di rinvio a giudizio, condannava i suindicati GRANATA e SCOTTOLI, rispettivamente, alla pena di 14 anni di reclusione il primo e all’ergastolo il secondo. (a.b.)

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