Perché Sanremo è Sanremo. E anche questo, l’ha inventato lui. Così come tante altre cose di Sanremo sono inventate o scoperte da lui. Nella seconda giornata del festival, la scena è stata tutta per Pippo Baudo. Emozionato recita la sua lettera aperta a Sanremo, raccontando la sua esperienza, lunga tredici festival: da Louis Armstrong, che interruppe per motivi di scaletta, a Madonna e a Sharon Stone, che baciò, ai talenti scoperti da lui come Laura Pausini, Giorgia, Eros Ramazzotti, alle risate con Fiorello, Benigni, il trio Solenghi-Marchesini-Lopez. Pubblico e orchestra lo abbracciano idealmente con una standing ovation e allora ecco rispuntare Superpippo: «Questo festival lo presento io». Gli tocca introdurre Elio e le Storie tese, «li ho presentati io qui, con “La terra dei cachi”. C’è pure Vessicchio, ha diretto l’orchestra a Caprera con Gairbaldi». Entra Michelle Hunziker, «ha debuttato con me», incalza Baudo. Poi saluta a malincuore: «Ci vediamo l’anno prossimo». Il pubblico in delirio. E del resto Baudo è davvero la storia di Sanremo e, come è stato ricordato ieri sera, è la storia della tv, anzi, è la tv stessa.