L’Agci sociale della provincia di Ragusa ha trasmesso al Comune di Ragusa una lettera aperta avente a oggetto l’appalto relativo alla gestione della piscina co-munale, denunciando gravi infrazioni debitamente accertate alle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro, nonché agli obblighi prescritti dal Codice dei con-tratti. “Riceviamo da alcune cooperative aderenti alla nostra centrale cooperativi-stica, una delle quali ha partecipato alla gara in questione – è scritto nella lettera aperta inviata, tra gli altri, al sindaco di Ragusa e al segretario generale dell’ente – la segnalazione di gravi inadempienze in materia di salute e sicurezza sul lavoro perpetrate dalla cooperativa uscente ai danni dei lavoratori impegnati nella ge-stione della piscina comunale nel periodo ottobre 2014–ottobre 2019.
Riceviamo, altresì, la comunicazione che, nonostante la segnalazione fatta pervenire agli uffici del Comune da una nostra coop aderente, con la quale denunciava in maniera cir-costanziata tutte le inadempienze in materia di sicurezza sul lavoro presso il “can-tiere” piscina comunale, l’Amministrazione comunale ha permesso la partecipa-zione al nuovo appalto alla cooperativa uscente che, secondo le segnalazioni per-venuteci, ha disatteso gli obblighi in materia di salute e sicurezza sul lavoro. De-nunciando questo modo di operare, che purtroppo porta discredito a tutto il mondo della cooperazione sociale, non abbiamo alcuna remora ad affermare che le gravi infrazioni da noi elencate sono debitamente accertate”.
“Tale certezza – continua l’Agci – ci deriva dal fatto che le cooperative che inten-devano partecipare all’appalto per la gestione della piscina comunale avevano l’obbligo di effettuare un sopralluogo preventivo. Ed è stato proprio in questa occasione che i presidenti delle cooperative interessate hanno avuto modo di con-frontarsi sia con i dipendenti presenti presso l’impianto il giorno del sopralluogo sia con il Rup delle gare precedenti che ha accompagnato gli stessi presidenti in occasione del sopralluogo. Dalle domande formulate dai presidenti ai dipendenti e al Rup sono emerse le inadempienze da parte della cooperativa che preceden-temente ha gestito il servizio”.
Ma quali sono queste inadempienze? “Più nello specifico – sottolinea Agci – è emerso che i dipendenti, così come dichiarato dagli stessi e mai smentiti dal Rup, non sono mai stati sottoposti ad alcuna visita medica così come prescrive il Testo unico sulla sicurezza dei lavoratori all’art. 41. Da ciò ne deriva che questa Am-ministrazione comunale non si è mai preoccupata di controllare il rispetto della suddetta prescrizione. Inoltre, considerato che tra i dipendenti impiegati nei ser-vizi inerenti la gestione della piscina comunale risultano anche 2 bagnini addetti al salvamento, ancorché gli stessi siano in possesso del relativo brevetto, è molto inquietante venire a conoscenza che la cooperativa gestore dell’appalto, non sot-toponendoli a controllo sanitario, non ha mai potuto verificare il loro stato di sa-lute con la conseguenza, quindi, di non aver mai potuto accertare l’idoneità alla mansione. E’ emerso, altresì, che i dipendenti non hanno mai seguito alcun corso di formazione ed informazione sulla “Sicurezza sui posti di lavoro” e che non hanno mai seguito alcun corso di “Primo soccorso, Lotta Antincendio, Evacua-zione dai luoghi di lavoro”. Inoltre, nessun dipendente tra quelli impiegati per l’espletamento dell’appalto in oggetto ha mai rivestito il ruolo di Rls (Rappre-sentante dei lavoratori per la sicurezza).
Per quanto riguarda l’addetto alle attrez-zature, motori e pompe elettriche che governano il buon funzionamento delle va-sche di nuoto, lo stesso ha dichiarato di non aver mai seguito alcun corso abili-tante (Pes-Pav-Pei) per i lavoratori sottoposti a rischio elettrico. Inoltre, non hanno mai ricevuto alcun Dpi (Dispositivi di protezione individuale) (scarpe an-tiscivolo, guanti, visiera, tute, ecc..) indispensabili per operare in sicurezza ognu-no nelle proprie mansioni (pulizie servizi igienici, locali docce, locali tecnici, ecc..). E, ancora, non sono mai stati dotati di calzature antiinfortunistiche di sicu-rezza, nel caso specifico antiscivolo, considerato che i dipendenti hanno operato in ambienti con presenza di acqua sui pavimenti. Tra l’altro, l’addetto alle attrez-zature, così come lo stesso ha riferito ai presidenti delle cooperative intenti al so-pralluogo, si è occupato in prima persona del rifornimento delle cisternette effet-tuando il travaso, dalle taniche da 25 chilogrammi, dei prodotti chimici, altamen-te corrosivi, tossici ed irritanti quali acido solforico in soluzione al 50%, floccu-lante liquido, cloro liquido concentrato necessari per sanificare l’acqua delle va-sche da nuoto, ha sempre operato senza indossare il necessario per la protezione individuale ovvero guanti resistenti alla corrosione da acidi, visiera per la prote-zione degli occhi e del viso, tuta specifica resistente agli acidi, stivali di sicurezza per la protezione dei piedi e quant’altro prescritto dal Tusl riguardo i lavoratori addetti al maneggio di prodotti chimici altamente corrosivi”.
“Restiamo infine interdetti – prosegue la lettera aperta – quando gli stessi presi-denti delle cooperative che hanno effettuato il sopralluogo, facendo notare al Rup presente assieme a loro durante il sopralluogo, tutta la sequela delle inconfutabili inadempienze dichiarate dai lavoratori, questi non ha trovato niente da dire se non un laconico “siamo consapevoli che ci sono stati dei problemi di gestione”. Un comportamento che certamente non esime l’Amministrazione comunale dalle sue responsabilità per non avere, come stazione appaltante, adeguatamente vigi-lato e che è nelle intenzioni di questa organizzazione datoriale, a salvaguardia del buon nome delle cooperative associate che agiscono quotidianamente, anche nel rispetto degli obblighi di legge previsti nel Tusl, segnalare immediatamente all’Autorità giudiziaria”.
“Oltre ciò – prosegue la lettera aperta – ci sorgono seri dubbi sulla correttezza e trasparenza amministrativa degli uffici del settore Sport quando, apprendendo che questa stazione appaltante, nonostante abbia già ricevuto la dettagliata se-gnalazione da parte di una nostra cooperativa aderente, ha con indifferenza per-messo che la cooperativa uscente partecipasse al nuovo appalto. Invitiamo l’Amministrazione comunale a mettere in atto tutte le procedure che la legge pre-vede, e che la stessa è obbligata a rispettare, al fine di interrompere definitiva-mente tali deplorevoli e incresciosi comportamenti che discreditano il mondo del-la cooperazione sociale”.