Durante un servizio di controllo sulla strada statale 115, in territorio di Vittoria, finalizzato a contrastare il trasporto irregolare merci, una pattuglia, nelle scorse settimane, procedeva al controllo di un autocarro con rimorchio condotto da un ragusano di 57 anni. Il conducente dichiarava di avere dimenticato i documenti dei mezzi ma gli agenti accertavano via terminale che il mezzo era privo di copertura assicurativa e che il proprietario del mezzo non era iscritto all’albo degli autotrasportatori. Successivamente gli stessi richiedevano di esibire i documenti di trasporto della merce; il conducente esibiva un documento che attestava il trasporto di 31 tonnellate di grano duro. Il personale della polstrada tuttavia notava che sul sedile anteriore, sotto un giornale, erano occultati altri documenti. Dalla visione degli stessi emergeva che vi era un’altra fattura che attestava il trasporto di ulteriori 10 tonnellate di grano, per un totale di 40.700 kg. Controllando i mezzi si accertava che gli stessi non erano idonei al trasporto di prodotti alimentari in quanto non erano ermetici, consentendo la dispersione sulla strada dello stesso ed erano carenti igienicamente.
Infatti sulle sponde erano ancora presenti i residui di precedente merce trasportata ed alcune riparazioni erano state effettuate con silicone; in alcuni punti delle sponde erano presenti dei germogli. Pertanto veniva richiesto l’ausilio all’ASL, ufficio Sian di Vittoria per verificare la salubrità della merce che provvedeva a campionare parti del prodotto per effettuare i controlli del caso. Le analisi successive consentivano di appurare che il grano era contaminato da “presenza di frammenti di insetti di diversa specie ed impurità solide”. A seguito di tali accertamenti, la polizia stradale procedeva al sequestro penale del carico e a denunciare il conducente per i reati di trasporto di merce destinata ad uso alimentare nociva e per detenzione per il commercio di sostanze pericolose per la salute pubblica. Dal sequestro dei documenti occultati emergeva ancora che il ragusano aveva già trasportato grano duro canadese, spagnolo, mais bulgaro, farina di soia ottenuta da OGM.