Mercoledì mattina per alcune ore i compattatori di Scicli e Ispica non saranno ammessi nella discarica di Ragusa, poi molto probabilmente, per intercessione del sig. Prefetto, verranno fatti scaricare. E’ un film già visto alla discarica di San Biagio a Scicli. Anni fa il Sindaco Falla si oppose all’ingresso dei rifiuti di Modica piazzandosi davanti alla discarica, ma il prefetto lo costrinse a far entrare i compattatori degli altri comuni. Per far durare di più le discariche non c’è altro modo che portarci meno rifiuti, quindi fare una RD seria porta a porta come ha stabilito la Regione con la nuova legge sui rifiuti, e serie politiche di riduzione dei rifiuti alla produzione. Il comune di Ragusa che conferisce oggi nella discarica di Cava dei Modicani più della metà dei rifiuti invece continua a procedere in senso opposto. Infatti non solo non ha più riaperto il Centro Comunale di Raccolta di via Paestum facendo mancare un punto dove i cittadini potevano portare rifiuti da differenziare, ma non ha fatto partire il nuovo bando di gara con l’estensione della RD porta a porta nell’intera città. Tre anni fa il comune di Ragusa ottenne dall’ATO che il capitolato e il bando di gara fossero preparati dal comune e non dall’ATO. Ora invece il comune di Ragusa si comporta in modo opposto rinunciando ad utilizzare le professionalità interne al comune, perché? Sarebbe bastato chiedere all’ATO l’autorizzazione a bandire in proprio la gara come fatto con il precedente appalto e l’ATO l’avrebbe concessa come ha fatto qualche mese fa con Ispica. Oppure sarebbe bastato chiedere all’ATO con congruo anticipo di preparare la gara. Era fin troppo chiaro che inviando all’ATO la richiesta di bandire la gara a soli quattro mesi dalla scadenza dell’appalto, questo non ci sarebbe riuscito non avendo personale adatto. In queste condizioni, 86% dei rifiuti portati in discarica e nessun atto che inverta tale situazione, il comune di Ragusa pretende di negare l’accesso alla discarica da parte degli altri comuni. Solo alte percentuali di RD o con una procedura di gara in itinere per RD porta a porta spinta il comune di Ragusa avrebbe avuto l’autorità morale di opporsi al conferimento in discarica di altri comuni. Da quale pulpito il sindaco di Ragusa può dire ad Ispica, che si avvia ad avere risultati di RD eccellenti avendo avviato la RD spinta porta a porta secco/umido , non ti faccio entrare? Come pensa il comune di Ragusa a raggiungere il 20% di RD entro dicembre come stabilito dalla nuova legge regionale sui rifiuti? Sicuramente non con la proroga dell’attuale servizio che, caso raro, ha portato ad una riduzione della RD rispetto al 2008, nonostante un po’ di RD porta a porta. Le uniche cose serie da fare sono aumentare la tariffa di conferimento in discarica a chi differenzia poco, e abbassarla a chi differenzia tanto per ridurre i rifiuti conferiti in discarica. In secondo luogo porre per l’accesso a Cava dei Modicani dei rifiuti dei comuni fuori comprensorio un limite minimo di raccolta differenziata ( il 30-40% ad esempio, o anche più). Ciò costringerebbe questi ultimi ad aumentare e di molto la RD con conseguenti benefici di carattere ambientale ed economico. Meno rifiuti in discarica e soprattutto meno rifiuti umidi porterebbero ad un miglioramento delle condizioni ambientali riducendo il percolato e non come avveniva prima del subentro dell’ATO, quando la discarica rilasciava fiumi di percolato nei terreni limitrofi inquinando suoli ed acque.