L’assoluta difesa e valorizzazione del “made in Sicily” sarà attuata attraverso cinque differenti ma al tempo stesso concatenati provvedimenti che compongono quello che gli operatori della filiera chiamano già il “pacchetto Aiello”, ovvero il pacchetto di iniziative assunte, tramite appositi decreti, dall’Assessorato regionale alle Risorse Agricole ed Alimentari per migliorare la commercializzazione dei prodotti agricoli e al tempo stesso tutelare i consumatori liberando il settore da frodi e agromafie. I provvedimenti sono stati per la prima volta illustrati e sottoscritti stamani dall’assessore regionale on. prof. Francesco Aiello durante una conferenza stampa presso la sede del Corfilac di Ragusa, uno degli enti di ricerca che sarà coinvolto in una nuova azione di controllo e certificazione delle produzioni agroalimentari.
“La scelta è quella di promuovere la Sicilia e i suoi prodotti in modo concreto e a tutela degli operatori e dei consumatori – ha detto l’assessore regionale Francesco Aiello presentando i cinque dispositivi – Abbiamo seguito le linee di indirizzo della Comunità Europea e del pacchetto qualità con il dichiarato obiettivo di valorizzare i prodotti tipici e tradizionali e di favorire il consumo a km 0 attraverso serrati controlli e azioni di certificazione. Questo piano prevede anche premialità per le aziende che si adegueranno e ad esempio useranno il Marchio Sicilia, mentre chi non rispetta le regole, tarocca le merci e gioca sulla salute dei cittadini, finirà in lista nera senza poter accedere ai futuri interventi dell’Assessorato, oltre alla revoca dei loghi e dei marchi concessi”.
Il primo provvedimento riguarda la “Salvaguardia della produzione agricola siciliana” con l’obiettivo dichiarato di rafforzare la lotta alla contraffazione ottenendo massima trasparenza sull’origine e la provenienza dei prodotti ma anche sui metodi di coltivazione o allevamento. Attraverso il Dipartimento Interventi Infrastrutturali dell’Assessorato, che potrà avvalersi anche del Corpo Forestale, saranno incrementati i controlli su tracciabilità del prodotto e sua etichettatura con annesse sanzioni in caso di inadempienze. Le aziende recidive finiranno in una sorta di “black list”, pubblicata sul web, che le escluderà per tre anni da qualunque programma di intervento dell’Assessorato stesso.
Il secondo decreto dota la Regione Sicilia del “Psari”, il piano dei servizi avanzati, ricerca e innovazione a cui viene abbinata una vera e propria rete costituita dai consorzi di ricerca, dall’istituto regionale vini e oli di Sicilia, dai centri di agricoltura applicata e dalle agenzie di sicurezza alimentare e analisi sensoriali. La rete avrà il compito di certificare la qualità del prodotto siciliano, favorire la nascita di progetti di ricerca e innovazione all’interno delle aziende agroalimentari, creare programmi integrati formativi per gli operatori e sportelli a supporto delle imprese per favorire la conoscenza dei programmi comunitari a cui poter far riferimento per i propri investimenti.
La certificazione volontaria dei prodotti e dei relativi processi produttivi sono alla base del terzo decreto che istituisce il marchio certificativo di qualità “Sicilia”, un marchio ombrello di tutta la produzione agricola siciliana in un contesto di rigore e serietà di impianto per portare le produzioni dell’isola all’interno dei mercati internazionali, forti dell’origine, della salubrità e dell’impiego di tecniche che favoriscono la salvaguardia dell’ambiente riducendo al minimo l’uso di sostanze chimiche. I prodotti certificati “Sicilia” devono essere ottenuti nel territorio dell’isola e rispondere ai criteri di tracciabilità previsti dalle norme vigenti.
Guarda alle eccellenze gastronomiche territoriali e alle produzioni biologiche il quarto decreto che istituisce il logo “Sicilia km zero” che punterà al consumo e alla commercializzazione delle produzioni agricole siciliane di qualità, garantendo ai consumatori una maggiore trasparenza dei prezzi e naturalmente la tracciabilità. Le produzioni tipiche dell’isola entrano in un circuito virtuoso che prevede la fornitura dei prodotti certificati e garantiti anche alle strutture sociali, come le scuole e sanitarie come ospedali e residenze per anziani. Potranno fare capo al logo “Sicilia km zero” i prodotti contrassegnati dalla denominazione di origine protetta (dop), dall’indicazione geografica protetta (igp), dalla specialità tradizionale garantita (stg), dal neo costituito Marchio Sicilia e dalle produzioni biologiche certificate. Anche in questo caso, qualora l’azienda risultate inadempiente con le regole imposte dalla commissione valutatrice per il rilascio delle licenze del logo, verrà esclusa per tre anni da qualsiasi futuro programma di intervento dell’Assessorato. Inoltre sarà creata una “white list” dove potranno essere inseriti ristoranti ed esercizi commerciali che proporranno i prodotti siciliani agroalimentari.
Infine il quinto e ultimo decreto è un provvedimento interassessoriale che nasce dalla sinergia avviata con l’Assessorato regionale alla Sanità e che intende lanciare il progetto di educazione alimentare “Vivi sano mangia siciliano”. L’idea è quella di incrementare l’uso a tavola dei prodotti siciliani che costituiscono la base della dieta mediterranea. Tra gli obiettivi c’è anche la maggiore informazione per giovani e famiglie sulle corrette abitudini alimentari e azioni specifiche per sostenere il consumo di frutta e verdure.
Durante la presentazione sono intervenuti Dario Cartabellotta e Rosaria Barresi, rispettivamente dirigente regionale del dipartimento interventi infrastrutturali e dirigente regionale del dipartimento interventi strutturali dell’Assessorato regionale alle Risorse Agricole e Alimentari. Grazie al loro impegno è stato possibile mettere a punto i provvedimenti stamani sottoscritti dall’assessore Aiello. Tra gli interventi anche quelli di Giorgio Carpenzano, dirigente dell’ispettorato provinciale agricoltura e di Giuseppe Licitra, presidente del Corfilac. Quest’ultimo ha salutato positivamente il nuovo pacchetto normativo che valorizzerà le identità e le eccellenze siciliane. Oggi pomeriggio a Villa Orchidea a Comiso i provvedimenti saranno illustrati agli operatori del settore.