Un progetto nazionale ideato dall’UNITALSI per la creazione di una stanza dove si possa svolgere attività di fisioterapia all’interno della casa di accoglienza per bambini diversamente abili a Betlemme. Una galleria di foto racconta la sofferenza e la fame di chi sembra vivere un’esistenza ai margini della dignità umana.
L’iniziativa, denominata “Cuore di latte”, è stata presentata a Ragusa, alla scuola media Francesco Crispi, alla presenza del dirigente scolastico Maria Grazia Carfì, alunni e insegnanti.
– La casa di accoglienza di Betlemme- afferma l’assessore alla pubblica istruzione del comune, Elisa Marino- si trova a cento metri dalla chiesa della Natività. E’ gestita da tre suore. Il mio assessorato si fa promotore del progetto che è diretto a tutte le scuole primarie di primo e secondo grado di Ragusa; tutti gli istituti hanno aderito e per questo ringrazio i dirigenti scolastici. Basta un piccolo contributo per aiutare chi è meno fortunato di noi-.
Ogni sabato il progetto sarà presentato in una scuola diversa.
– “Cuore di latte” ha un doppio riscontro- aggiunge Elisa Marino- da una parte, l’aiuto a questi bambini e dall’altra l’ importanza di sensibilizzare i nostri ragazzi verso la conoscenza di realtà culturalmente diverse dalla nostra. La legge musulmana vede l’handicap fisico come una punizione divina; questi bambini quindi vengono abbandonati dalle famiglie e accolti dalle suore, che con grande atto d’amore se ne occupano-.
Ed è per questo che il progetto non si ferma qua. L’idea è quella di realizzare venticinque posti letto per l’accoglienza di altri piccoli emarginati.