Il libro, impreziosito dalle illustrazioni di Manuela Menta e dalla prefazione del cantautore Carlo Muratori, nasce dall’incontro anomalo tra il biologo Giovanni Amato (Monterosso Almo, 1980), profondo conoscitore degli aspetti naturalistici del territorio ibleo, e l’antropologo Alessandro D’Amato (Chiaramonte Gulfi, 1977), esperto di demoetnoantropologia e cultura popolare.
Nel Bestiario ibleo i due autori analizzano il rapporto uomo-animale con particolare riferimento al territorio sud-orientale dell’isola. Come in una sorta di bestiario – i testi medievali contenenti descrizioni di animali reali e immaginari, accompagnate da spiegazioni allegoriche e favole morali – vi sono analizzate quattordici specie diffuse nel territorio ibleo, secondo una duplice prospettiva: mitologica e storico-antropologica, da un lato; scientifica, dall’altro. La prima ci introduce nel magico mondo animale attraverso i sentieri del mito, della letteratura favolistica, delle storie e credenze storie popolari, dei cunti, delle dicerie e dei proverbi che hanno costituito il corpus etico pre-giuridico dei nostri comportamenti. L’altra prospettiva verifica miti, credenze e pregiudizi alla luce della più recente letteratura scientifica, ricostruendo un’immagine viva e palpitante della fauna iblea e del rapporto tra uomo e ambiente.