Egregio Direttore,
Le scrivo perchè vorrei capire se la mancanza di giudizi sull’andamento della campagna elettorale e la totale assenza di previsioni sull’esito finale è dettatto da obblighi di legge oppure si tratta di etica professionale che impone di non determinare possibili influenze sulla competizione elettorale. Che male ci sarebbe a indicare un favorito per la vittoria al primo turno oppure i favoriti per il ballottaggio ?
Così facendo, penso, si va a finire in un eccesso opposto: perchè nessuno parla delle eventuali e possibili alleanze per un eventuale ballottaggio, dove può accadere che voti di destra possono essere dirottati a sinistra e viceversa, senza parlare di quello che viene offerto in cambio. Anche in questo senso si dovrebbero garantire agli elettori coerenza e linearità di principi, merci oggi, purtroppo, assai rare.
Non si commentano neppure i programmi che, invece, meriterebbero non solo attenzione ma soprattutto analisi critiche approfondite, specie per quanto attiene ai temi che, localmente, sono determinanti come per il turismo o la cultura o l’economia agricola che risultano determinanti per il futuro delle nuove generazioni, ma sono, spesso, marginalizzati a favore di una retorica di puro stampo propagandistico.
Lettera firmata