“Prima del Ponte di Messina risolvere la crisi idrica”: dalle petizioni alla realtà. La siccità e l’inquinamento colpiscono tutta la provincia

Dal 2021, l’Andalusia ha investito oltre 500 milioni di euro per affrontare l’emergenza idrica, distinguendosi come leader nella lotta contro la siccità in Spagna. Un sistema a Peñon del Cuervo, costato circa 27 milioni di euro, raccoglie e ricicla l’acqua sprecata, destinandola all’irrigazione agricola. E’ solo un esempio di come sia possibile fronteggiare la crisi idrica che sta colpendo la Sicilia in questi mesi. Colpisce Ragusa, tanto da portare la questione a un vertice in Prefettura. Il Prefetto stesso ha chiesto alla società Iblea Acque di trovare una soluzione aumentando il numero di autobotti private. D’altra parte, Iblea Acque ha fatto sapere che a breve sarà fruibile un pozzo artesiano nella zona industriale e che gli altri pozzi dismessi torneranno in funzione. La situazione attuale è allarmante: la sorgente Corchigliato ha cessato completamente la propria portata. La sorgente San Leonardo ha ridotto dell’80% la sua portata. La sorgente Fontana Grande ha visto una riduzione del 90% nella propria portata. I pozzi San Leonardo e Lusia continuano a erogare acqua, ma con una riduzione di 45 litri al secondo. Complessivamente, la rete idrica ha una carenza di circa 60/80 litri al secondo rispetto all’anno scorso.

Ragusa e l’intera Sicilia stanno pagando duramente gli effetti di un inverno breve seguito da una lunga primavera calda e asciutta. Alcuni comuni versano già in una situazione di crisi da maggio, con gravi conseguenze per la popolazione e l’economia locale.

È fondamentale adottare comportamenti responsabili nell’uso dell’acqua per evitare ulteriori sprechi. Ragusa, infatti, ha vietato di irrigare piante su balconi o giardini, innaffiare orti e giardini, lavare veicoli privati, aree pertinenziali, cortili, marciapiedi e piazzali, alimentare fontane ornamentali, vasche e piscine. L’acqua dovrebbe essere utilizzata solo per scopi alimentari, domestici ed igienici.

Anche il consigliere Federico Bennardo ha sottolineato come la situazione a Ragusa sia particolarmente critica, con una rete idrica inefficiente che perde una quantità significativa di acqua, come confermato da un rapporto Eurispes che pone il capoluogo ibleo al primo posto in Sicilia per perdite idriche. Bennardo invita la politica a confrontarsi con realtà più virtuose per trovare soluzioni efficaci.

Problema idrico a Scoglitti

A Scoglitti, la carenza d’acqua in alcune abitazioni è attribuita non solo alla vetustà delle reti idriche, ma anche alla mancata fornitura adeguata di acqua da parte di Siciliacque Spa al Comune di Vittoria. Il sindaco Francesco Aiello ha descritto l’atteggiamento di Siciliacque come pregiudizievole, sottolineando l’aumento del consumo d’acqua dovuto all’anticipo dell’esodo dei vittoriesi verso la frazione. Siciliacque, spiega Aiello, non avrebbe corrisposto la quantità di acqua tradizionalmente consegnata nel periodo di riempimento, di 10-15 litri al secondo, come lo scorso anno. Aiello ha chiesto l’intervento della Protezione Civile e lancia un appello ai cittadini per un uso responsabile dell’acqua.

Problemi di inquinamento a Chiaramonte

Il consigliere Gaetano Iacono e Federico Chinnici di Fratelli d’Italia Chiaramonte, denunciano la situazione di inquinamento del torrente Morana, con la presenza di liquami provenienti dal depuratore. I consiglieri chiedono all’amministrazione di progettare nuovi depuratori e di ripulire e bonificare immediatamente il torrente inquinato. La presenza di liquami rappresenta un’emergenza ambientale in una zona con abitazioni, strutture ricettive e aziende agricole, dove i pozzi rischiano di essere inquinati, causando cattivi odori, insetti e pericoli igienico-ambientali.

La petizione

Intanto, su change.org, è scattata una petizione per risolvere il problema dell’acqua potabile prima di pensare al ponte. In Sicilia, infatti, ci sono zone in cui l’acqua corrente potabile arriva nelle case soltanto una volta a settimana e spesso non è neanche potabile.

“Prima di imbarcarci in grandi progetti come la costruzione del Ponte sullo Stretto, dovremmo concentrarci su problemi fondamentali come questo. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, l’accesso all’acqua potabile riduce il rischio di contrarre malattie idriche del 20% (Istituto Superiore di Sanità, 2018). È essenziale che tutti gli abitanti della Sicilia possano avere acqua corrente pulita nelle loro case.

Chiediamo alle autorità competenti di dare priorità a questo problema e di prendere le adeguate misure per garantire un approvvigionamento di acqua pulita e sicura per tutti in Sicilia, prima di proseguire con la realizzazione del Ponte sullo Stretto”, si legge nella petizione.

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